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Obesità: terapia intermittente aiuta a mantenere il peso perso

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La terapia intermittente potrebbe essere una soluzione per non riacquisire il peso perso se si sospende il trattamento con farmaci contro l’obesità

Le persone con obesità a cui vengono prescritti i nuovi farmaci anti-obesità potrebbero doverli utilizzare per tutta la vita, ma la terapia intermittente potrebbe essere una soluzione per non riacquisire il peso perso se si sospende il trattamento, secondo quanto riportato al congresso ObesityWeek 2023.

Durante una relazione, Lee Kaplan, responsabile della sezione di medicina dell’obesità presso la Geisel School of Medicine di Dartmouth e direttore dell’Obesity and Metabolism Institute di Boston, ha affermato che l’uso continuativo dei farmaci anti-obesità potrebbe essere necessario per evitare di riacquistare il peso perso, dato che queste terapie non modificano in modo permanente il livello fisiologico prefissato di massa grassa corporea.

«La terapia intermittente può essere una strategia efficace e molto pratica per affrontare le sfide legate ai costi elevati dei farmaci, alla disponibilità limitata e all’accesso inadeguato alle cure» ha fatto presente Kaplan. «La modalità intermittente potrebbe essere necessaria in specifici momenti della vita, come la gravidanza».

Il livello di massa grassa è fisiologicamente prefissato
Il relatore ha spiegato che la massa grassa corporea è regolata fisiologicamente ed è soggetta a cambiamenti nel corso della vita. Alcuni momenti chiave dello sviluppo in cui questo si verifica sono l’infanzia, la pubertà, la menopausa, il processo di invecchiamento e durante/dopo la gravidanza. Questi eventi regolatori si verificano senza input consapevoli o intenzionali, come nel caso dei ragazzi durante la pubertà o delle donne dopo la gravidanza che perdono peso senza seguire una dieta.

Fisiologicamente si ha obesità quando l’organismo non è in grado di regolare adeguatamente la massa grassa e quando l’assunzione di cibo e il dispendio energetico vengono utilizzati per raggiungere e difendere la massa grassa prefissata. Le persone con obesità hanno un setpoint di massa grassa superiore a quello di una persona normopeso e qualsiasi terapia anti-obesità duratura, perché sia efficace, deve abbassare tale setpoint.

«Se si riduce di una piccola quantità la massa grassa prevista, come è stato fatto in passato con alcuni farmaci o con alcune modifiche dello stile di vita come il miglioramento del sonno e dei ritmi circadiani, la diminuzione dello stress, una dieta più sana o più esercizio fisico, è possibile ottenere un modesto beneficio» ha detto Kaplan. «Se ci si sottopone a un intervento di chirurgia bariatrica o si assume uno dei nuovi farmaci anti-obesità è possibile ottenere un effetto decisamente maggiore, tuttavia la dimensione dell’effetto non cambia la fisiologia».

Il peso perso viene riacquistato alla sospensione della terapia
Nello studio STEP 5, i partecipanti adulti con obesità e senza diabete che sono stati trattati con 2,4 mg di semaglutide hanno raggiunto la massima perdita di peso dopo 68 settimane e l’hanno mantenuta fino a 2 anni continuando la terapia. Tuttavia nel trial STEP 1 coloro che hanno interrotto il trattamento con semaglutide a 68 settimane hanno aumentato il loro peso per 120 settimane, anche se non al punto di tornare ai valori basali.

Anche la chirurgia bariatrica non impedisce in modo permanente che la massa grassa aumenti. L’appetito, il numero dei pasti e l’apporto energetico diminuiscono nei mesi successivi all’intervento e poi riprendono una volta trascorso un anno dalla procedura. Alcuni adulti, decenni dopo il bypass gastrico, hanno avuto un rapido aumento dell’appetito e un recupero del peso corporeo, in modo simile a quanto accade una volta interrotti i farmaci anti-obesità.

Una possibile strategia è la terapia intermittente
«Questi farmaci rendono più normale la regolazione dinamica della massa grassa ma senza fissarla a un punto arbitrariamente più basso» ha detto Kaplan, secondo il quale una terapia in grado di ridurre in modo permanente il setpoint della massa grassa corporea potrebbe contemplare degli svantaggi. Come per esempio l’impossibilità di invertirne gli effetti se necessario, possibili problemi nella risposta legati a lesioni o malattie acute, così come potenziali problemi per le donne in gravidanza o allattamento se non fossero in grado di aumentare il grasso corporeo.

Gli adulti con obesità probabilmente dovranno continuare la terapia a tempo indeterminato finché la ricerca non troverà un modo per riparare i meccanismi cellulari e molecolari che il corpo utilizza per regolare la massa grassa. Il che non significa che dovranno necessariamente assumerli in modo continuativo. Infatti una volta interrotta la terapia, il recupero del peso avviene gradualmente nel tempo perché i cambiamenti nella regolazione del grasso possono richiedere mesi per verificarsi.

In questo periodo senza farmaci i medici possono supportare i pazienti consigliando approcci diversi. «Nel breve termine una gestione volontaria dell’assunzione di energia può essere efficace» ha concluso il relatore. «Fino a quando non sarà possibile ridurre il costo di un trattamento efficace e garantire un accesso più equo alle cure per l’obesità, l’ottimizzazione degli algoritmi per l’uso della terapia intermittente potrebbe rappresentare un’efficace misura tampone».

Referenze

Kaplan L. Always and forever? Chronic use of anti-obesity medications. Presented at: ObesityWeek; Oct. 14-17, 2023; Dallas.

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