Infezioni respiratorie acute negli adolescenti: cure sempre più rapide


Adolescenti e infezioni respiratorie acute: oggi cure rapide ed efficaci per tornare in tempi brevi alla propria quotidianità

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L’adolescenza è sicuramente una del le fasi della vita più delicate anche per quanto riguarda il modo di rapportarsi alla malattia e l’aderenza alle terapie prescritte, sia nel caso di terapie croniche, sia quando si tratta di risolvere delle manifestazioni acute. È il caso, per esempio, delle infezioni acute delle vie respiratorie superiori, per le quali tuttavia un recente studio condotto dal professor Gianluigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica della Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia, suggerisce una soluzione efficace.

ADOLESCENZA E ATTEGGIAMENTI DI INVINCIBILITA’ (ANCHE CON LA MALATTIA)
L’adolescenza rappresenta una fase di transizione che talvolta può produrre, nel giovane, sensazioni di inadeguatezza; il teenager può assumere atteggiamenti di invincibilità o, al contrario, di estrema fragilità. È la fase della vita in cui il giovane impara a relazionarsi con gli altri, cosa che talvolta comporta situazioni conflittuali. Tutto ciò si manifesta anche nei confronti delle malattie: per l’adolescente il fatto di essere ammalati è “inconcepibile”, la cosa più importante per lui è non essere stigmatizzato dai propri coetanei. Di conseguenza l’importanza della malattia viene spesso sminuita dall’adolescente che non di rado minimizza la severità dei sintomi e non assume le terapie prescritte.

L’ARMA IN PIU’ DEI PEDIATRI
“Quella adolescenziale è un’età molto complessa – conferma il prof. Gianluigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica della Fondazione IRCCS del Policlinico San Matteo di Pavia – i ragazzi cominciano a essere indipendenti, vanno a scuola, si gestiscono da soli, tendono a sfuggire al caregiver, il punto di riferimento famigliare, a essere indipendenti nell’assunzione delle terapie per cui la gestione delle patologie deve necessariamente prevedere una collaborazione da parte loro”.
Una collaborazione per attuare la quale è necessario che la terapia proposta risponda alle esigenze di questi pazienti.
“La terapia deve essere rapida ed efficace. Gli adolescenti vivono in fretta, vogliono prendere pochi farmaci, ma che siano subito efficaci. D’altra parte –  aggiunge Claudio Cravidi, uno dei pediatri di libera scelta che hanno partecipato allo studio – noi pediatri di famiglia abbiamo un’arma in più, il fatto che li conosciamo da quando erano bambini e quindi abbiamo con loro un rapporto di fiducia che abbiamo costruito negli anni e che è utile quando si devono prescrivere delle terapie. A questa età il ragazzo vuole dire la sua, vuole iniziare a decidere per conto proprio. Comunque sia, quando si prescrive un farmaco a un adolescente, quel farmaco deve funzionare, deve risolvere il problema immediatamente”. 
Caratteristiche particolarmente importanti nel caso delle infezioni acute delle vie respiratorie superiori in cui l’adolescente, ma anche l’adulto, chiede un rapido controllo dei sintomi e un pronto recupero delle condizioni psicofisiche generali.

COME CONTROLLARE L’INFIAMMAZIONE
Per raggiungere questi obiettivi si ricorre in genere a un antinfiammatorio non steroideo che consenta di controllare l’infiammazione, la febbre e il dolore che caratterizzano queste infezioni. Fra i FANS disponibili Ketoprofene sale di lisina presenta una serie di caratteristiche particolari in termini di rapidità di insorgenza dell’effetto, efficacia e tollerabilità, conferite dalla salificazione del ketoprofene con l’aminoacido lisina.
“Abbiamo utilizzato una formulazione di ketoprofene sale di lisina caratterizzata da elevata rapidità d’azione nell’ambito di uno studio in real life realizzato con il contributo dei pediatri di famiglia. L’obiettivo – spiega Marseglia – era di verificarne l’efficacia nella gestione dei sintomi influenzali in una popolazione di età compresa fra i 12 e i 15 anni, un’età di assoluta competenza pediatrica. Ovviamente abbiamo valutato la risposta alla terapia dei classici sintomi influenzali, ma anche la tollerabilità e la compliance”. 

LO STUDIO
Lo studio prevedeva la raccolta da parte di un gruppo di pediatri di libera scelta dei dati relativi a una popolazione di adolescenti affetti da un’infezione delle alte vie respiratorie che erano stati trattati per tre giorni con 40 mg di Ketoprofene sale di lisina granulato solubile tre volte al giorno. La presenza di febbre e la percezione dei sintomi (cefalea, mialgia, tosse, discomfort, mal di gola, ostruzione nasale, secrezione nasale e dolore auricolare) sono state valutate quotidianamente per cinque giorni mediante una scala visuo-analogica (VAS). Nei 61 giovani pazienti partecipanti allo studio si è registrata una rapida e importante diminuzione della severità di tutti i sintomi considerati.
“Abbiamo ottenuto risultati veramente straordinari, soprattutto in termini di compliance e di tollerabilità, perché nessuno ha smesso la terapia e nessuno ha avuto effetti collaterali. Inoltre – continua Marseglia – abbiamo osservato una risoluzione dei sintomi in tempi brevissimi, a conferma della rapidità del farmaco, caratterizzato da una rapidissima diffusibilità rispetto ad altri antinfiammatori non steroidei”. 

SUCCESSO TERAPIA: EFFICACE, TOLLERABILE, RAPIDA MA SOPRATTUTTO RAPIDA
A spiegare l’ottima aderenza al trattamento e la sua elevata accettabilità da parte degli adolescenti sono sicuramente l’efficacia, la tollerabilità e la rapidità d’azione del farmaco, ma anche la breve durata della terapia, la facilità di utilizzo e la buona palatabilità della formulazione in granulato solubile. Questi aspetti assumono un particolare valore quando si debbano curare degli adolescenti di cui deve essere favorita la collaborazione.
“Un modo per ottenerla è anche ricorrere a terapie che siano facili, accettabili, comode, con pochi effetti collaterali e con elevata rapidità d’azione – commenta l’esperto – e questo è stato l’obiettivo raggiunto con la nostra sperimentazione”.

APPROFONDIMENTO:
3 domande a GIAN LUIGI MARSEGLIA, Professore Ordinario di Pediatria Direttore Clinica Pediatrica e Scuola di Specializzazione in Pediatria Università degli Studi di Pavia, Pavia

L’adolescente è un paziente particolare: I genitori monitorano, ma i ragazzi tendono ad essere più autonomi. Cosa significa questo in termini di aderenza alle terapie? 
“L’età adolescenziale è una fase molto complessa: i ragazzi cominciano a essere indipendenti, vanno a scuola, vogliono gestirsi da soli. Di conseguenza l’adolescente tende a sfuggire alla somministrazione delle terapie da parte del caregiver, vale a dire del punto di riferimento all’interno della famiglia. Ciò significa che la gestione delle patologie deve necessariamente prevedere una collaborazione da parte del giovane. Uno dei requisiti necessari per ottenere questa collaborazione è rappresentato dal fatto che le terapie proposte siano facili, accettabili, comode, con pochi effetti collaterali e con elevata rapidità d’azione. Se si prescrivono terapie complesse, piuttosto che dei farmaci con un cattivo sapore si rischia di compromettere la compliance. D’altra parte, i pediatri di libera scelta hanno un’arma in più: il fatto che c’è una conoscenza dall’età infantile del paziente e un rapporto di fiducia costruito negli anni è fondamentale quando si devono prescrivere le terapie a un ragazzo di questa età che vuole dire la sua, che vuole iniziare a decidere per conto proprio”.

I sintomi come mal di gola, febbre tosse incidono sulla quotidianità degli adolescenti, cosa cercano nella risposta terapeutica?
“La risposta è facile: la risoluzione più rapida possibile dei sintomi. A differenza del bambino e dell’adulto che possono essere più tolleranti, l’adolescente non lo è: se ha mal di testa gli deve passare immediatamente, la tosse limita le sue relazioni? Deve risolversi subito. Un concetto del “tutto e subito” che però in medicina non è così automatico: a volte bisogna aspettare che la sintomatologia si risolva, perché la malattia deve fare un certo decorso. Quindi i giovani cercano la rapidità, vogliono stare subito meglio e vogliono una terapia che duri poco. Non reggono una terapia prolungata e fastidiosa. Proprio per questo motivo abbiamo provato a proporre una terapia rapida, con un farmaco rapido, di facile somministrazione, perché si scioglie in bocca e ha un’ottima palatabilità, con un’elevata rapidità d’azione. Abbiamo valutato il farmaco sui sintomi principali delle infezioni delle alte vie respiratorie. Se la terapia non funziona subito il teenager te lo dice in modo diretto”.

Lo studio “Ketoprofen lysine salt treatment in adolescents with acute upper respiratory infections: a primary-care experience” in tal senso pone dei dati interessanti. Può sottolineare i risultati più evidenti?
“Gli aspetti più interessanti emersi sono la rapidità con cui il farmaco agisce su tutti i sintomi valutati e la tollerabilità.  È stata osservata una risoluzione dei sintomi in tempi brevissimi, a conferma della rapidità del farmaco, caratterizzato da una rapidissima diffusibilità rispetto ad altri antinfiammatori non steroidei. Inoltre, abbiamo ottenuto dei risultati veramente importanti in termini di compliance e di tollerabilità, perché nessun paziente ha interrotto la terapia e nessuno ha avuto alcuno degli effetti collaterali valutati. Un altro aspetto da sottolineare è la rapidità con cui il farmaco agisce sulla tosse, riconducibile all’attività antinfiammatoria di ketoprofene sale di lisina sulla mucosa a ulteriore sostegno del potentissimo effetto antinfiammatorio di questo farmaco”.

Rif. bibliografici
•    Marseglia GL, Veraldi D, Ciprandi G; Study Group on Respiratory Infections in Adolescents. Ketoprofen lysine salt treatment in adolescents with acute upper respiratory infections: a primary-care experience. Minerva Pediatr (Torino). 2023 Sep 15. doi: 10.23736/S2724-5276.23.07367-6. Epub ahead of print. PMID: 37712897.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37712897/
•    Marseglia GL, Ciprandi G. Clinical use of ketoprofen lysine salt: a reappraisal in adolescents with acute respiratory infections. Allergol Immunopathol (Madr). 2023 Nov 1;51(6):76-82. doi: 10.15586/aei.v51i6.918. PMID: 37937499.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37937499/