Per uno studio pubblicato su RMD Open, i pazienti con artrite psoriasica (PsA) e obesità in comorbidità si caratterizzano per una minore probabilità di raggiungere la remissione
Stando ai risultati di uno studio pubblicato su RMD Open, i pazienti con artrite psoriasica (PsA) e obesità in comorbidità si caratterizzano per una minore probabilità di raggiungere la remissione o la bassa attività di malattia (LDA), oltre che per presentano punteggi legati al dolore più elevati, una peggiore funzione fisica e una peggiore qualità di vita correlata alla salute (HR-QOL). Di qui la necessità, subito dopo la diagnosi di PsA, di verificare l’eventuale presenza di obesità e di intervenire, se presente, sulla sua riduzione.
Razionale e disegno dello studio
La PsA, come è noto, si associa ad una maggiore prevalenza di comorbilità come obesità, ipertensione, iperlipidemia, diabete di tipo 2 e malattie coronariche. Alcuni studi suggeriscono che i pazienti con obesità e PsA hanno minori probabilità di raggiungere la remissione e che la riduzione del peso può migliorare la capacità di raggiungere la remissione tra coloro che iniziano le terapie con farmaci biologici.
Su questi presupposti è stato disegnato il nuovo studio, che si è proposto di determinare l’associazione tra obesità e remissione o LDA, definite in base a indici validati e all’opinione dei pazienti.
A tal scopo, i ricercatori hanno condotto un’analisi dei dati al basale provenienti da uno studio multicentrico internazionale condotto nel 2018, includendo pazienti adulti con PsA confermata, avente una durata di almeno 2 anni.
La remissione è stata definita in base ai punteggi dell’indice di attività della malattia per l’artrite psoriasica (DAPSA-REM), al raggiungimento di un’attività della malattia molto bassa (VLDA)/minima (MDA) e all’opinione del paziente.
La condizione di obesità era definita da un BMI pari, almeno, a 30 kg/m2.
Risultati principali
Complessivamente, sono stati inclusi nello studio 431 pazienti, aventi un’età media di 52,4 anni (49,3% donne). Di questi, 136 (31,6%) erano obesi.
I pazienti obesi, rispetto a quelli non obesi, erano più frequentemente anziani, di sesso femminile, caratterizzati da un numero più elevato di articolazioni dolenti e di entesiti. Inoltre, in questi pazienti si osservava un peggioramento del dolore, della funzione fisica e della qualità di vita correlata alla salute.
I pazienti obesi avevano meno probabilità di essere in VLDA, remissione DAPSA e MDA, con OR aggiustati pai a 0,31 (IC95%: 0,13-0,77); 0,39 (IC95%: 0,19-0,80) e 0,61 (IC95%: 0,38-0,99), rispettivamente.
Da ultimo, i tassi di LDA in base al DAPSA e quelli di remissione/LDA riferiti dal paziente erano simili per i pazienti obesi e non obesi.
Riassumendo
In conclusione, pur in presenza di alcuni limiti metodologici intrinseci (mancanza di generalizzabilità dei risultati tra i pazienti con PsA meno grave, impossibilità di valutare i cambiamenti nello stato di remissione o la causalità dell’associazione obesità-remissione in ragione del disegno osservazionale), lo studio ha chiaramente dimostrato che i pazienti affetti da PsA con obesità in comorbilità avevano una probabilità di remissione/LDA 2,5-3 volte inferiore in base ai punteggi compositi rispetto ai pazienti non obesi.
Tuttavia, i tassi di remissione/LDA erano simili in base all’opinione dei pazienti.
“Tutto ciò – concludono i ricercatori – evidenzia l’importanza di riconoscere e gestire l’obesità come una comorbidità importante per migliorare la cura dei pazienti con PsA”.
Bibliografia
Leung YY et al. Association between obesity and likelihood of remission or low disease activity status in psoriatic arthritis applying index-based and patient-based definitions of remission: a cross-sectional study. RMD Open. Published online September 14, 2023. doi:10.1136/rmdopen-2023-003157
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