Fibrillazione atriale: il passaggio da apixaban a rivaroxaban è associato a un rischio maggiore di ictus/embolia sistemica e di emorragia maggiore
Lo studio retrospettivo di real life ATHENS, presentato al congresso della European Society of Cardiology (ESC) Congress 2023 ha dimostrato che il passaggio da apixaban a rivaroxaban nei pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare (NVAF) è associato a un rischio maggiore di ictus/embolia sistemica (S/SE) e di emorragia maggiore (MB) rispetto a coloro che hanno continuato ad assumere apixaban.
“Sebbene nella pratica clinica reale alcuni pazienti con NVAF passino agli anticoagulanti orali diretti, per ragioni mediche o non mediche, non sono state raccolte molte informazioni sugli esiti clinici di questi passaggi”, ha dichiarato Steve Deitelzweig, , presidente del sistema di medicina ospedaliera dell’Ochsner Health System. “I risultati dello studio forniscono indicazioni sul rischio reale di ictus ed emorragie maggiori associato al passaggio da apixaban a rivaroxaban nei pazienti con NVAF”.
Questo studio retrospettivo ha identificato i pazienti con NVAF che hanno iniziato l’assunzione di apixaban o rivaroxaban tra il 1° gennaio 2013 e il 31 dicembre 2021 utilizzando il database Clinformatics Data Mart de-identificato di Optum. Sono stati registrati 167.868 pazienti che hanno iniziato apixaban e 65.888 pazienti che hanno iniziato rivaroxaban e che soddisfano i criteri dello studio.
Utilizzando il propensity score matching (PSM), 2.900 pazienti che sono passati da apixaban a rivaroxaban sono stati abbinati a 14.500 pazienti che hanno continuato a prendere apixaban, e 2.873 pazienti che sono passati da rivaroxaban ad apixaban sono stati abbinati a 14.365 pazienti che hanno continuato a prendere rivaroxaban.
“I dati raccolti in contesti reali possono migliorare l’assistenza ai pazienti. Raccogliendo informazioni dalla pratica clinica quotidiana, possiamo capire meglio come viene utilizzato Eliquis e il suo impatto sulla vita dei pazienti”, ha dichiarato Narinder Bhalla, Senior Vice President, Worldwide Medical, Head of Cardiovascular and Established Brands di Bristol Myers Squibb. “Questi dati reali forniscono informazioni pragmatiche per aiutare i medici a gestire la cura dei loro pazienti”.
In questo studio, il passaggio da apixaban a rivaroxaban è stato associato a un rischio più elevato di S/SE (Hazard Ratio (HR): 1,99, 95% Intervallo di Confidenza (CI): 1,38-2,88) e di MB (HR: 1,80, 95% CI: 1,46-2,23) rispetto a coloro che hanno continuato ad assumere apixaban.
Inoltre, il passaggio da rivaroxaban ad apixaban è stato associato a un rischio simile di S/SE (HR:0,74, 95% CI: 0,45-1,22) e a un rischio inferiore di MB (HR:0,58, 95%CI: 0,44-0,76) rispetto a chi ha continuato a usare rivaroxaban.
I dati del mondo reale possono integrare i dati di studi clinici randomizzati e controllati, fornendo ulteriori informazioni sulle prestazioni di un farmaco nella pratica medica di routine. Le analisi dei dati del mondo reale, tuttavia, presentano importanti limitazioni.
Gli studi osservazionali sul mondo reale possono solo valutare l’associazione e non la causalità e, nonostante l’uso di metodi per affrontare le differenze dovute alle variabili misurate, possono ancora essere presenti false associazioni. La fonte e il tipo di dati utilizzati possono limitare la generalizzabilità dei risultati e sono possibili esiti diversi.