Raid Usa e Gran Bretagna sullo Yemen: colpiti oltre sessanta obiettivi dei ribelli Houthi in sedici località. L’Iran denuncia la violazione della sovranità territoriale
Sono oltre 60 gli “obiettivi” colpiti in 16 località dello Yemen in raid delle forze americane e britanniche. Nel mirino, ha riferito l’aviazione militare degli Stati Uniti, anche centri di comando, depositi di munizioni, sistemi di lancio e radar. Stando alla comunicazione, i siti sarebbero stati utilizzati dai ribelli Houthi, al potere nella capitale Sana’a e in altre zone del Paese, anche per operazioni contro navi in transito nel mar Rosso.
“Restiamo impegnati con i nostri partner chiave del Medio Oriente per la difesa dai gruppi armati sostenuti dall’Iran, compresi i militanti Houthi, e dalla minaccia che pongono alla sicurezza e alla stabilità regionale”, ha detto il generale Alex Grynkewich, comandante centrale dell’aviazione americana.
Secondo un portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, i raid sono “una evidente violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen” e del diritto internazionale. A seguito dei bombardamenti la rappresentanza permanente della Russia all’Onu ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza. Secondo l’agenzia di stampa Tass, l’incontro è previsto alle 10 ora di New York, le 15 in Italia.