l’Italia è uno dei Paesi preferiti per i professionisti provenienti dall’Est


L’Italia, insieme a Germania, Francia e Svizzera, è uno dei paesi preferiti, dal punto di vista lavorativo, per i professionisti provenienti da Albania, Polonia e Romania

settimane lavorative

L’Italia – insieme a Germania, Francia e Svizzera – è uno dei paesi preferiti, dal punto di vista lavorativo, per i professionisti provenienti da Albania, Polonia e Romania. Un’ottima opportunità per i candidati di questi Paesi, ma anche per le aziende italiane che – soprattutto in alcuni ambiti, come ad esempio l’ICT – fanno fatica a coprire le posizioni vacanti.

E proprio per rafforzare gli scambi di competenze e rendere i processi ancora più efficienti, il trust di investimento MIR ha recentemente acquisito la società EasyHunters, la prima e unica No Frills Recruitment Company al mondo. Il trust era già proprietario di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato.

“Grazie alla possibilità di gestire entrambe le strutture, – precisa Joelle Gallesi, già Managing Director di Hunters Group e ora anche Deputy General Manager di EasyHunters – puntiamo a rafforzare, dal punto di vista occupazionale, del business e della talent attraction, l’asse Italia – Albania. Allargare i nostri confini è, da sempre, una priorità e, nel corso del tempo, abbiamo lavorato per poter rendere i processi di International Recruiting, uno strumento utilissimo e fondamentale per combattere il talent shortage, sempre più efficaci per aziende e candidati. EasyHunters, che per sua stessa costituzione vive una profonda multiculturalità, è un tassello fondamentale per raggiungere questo obiettivo”.

Non dimentichiamo che il mismatch professionale è uno dei maggiori freni allo sviluppo economico dell’Italia e che, purtroppo, molte ricerche non vanno a buon fine perché i professionisti sono introvabili o non sono in numero sufficiente per coprire tutte le posizioni vacanti, perché non hanno le competenze necessarie o perché, in alcuni casi, domanda e offerta non sono allineate. Guardare ai mercati europei ed extra-europei, dunque, è una delle migliori soluzioni che le aziende, sempre di più, saranno chiamate a considerare. C’è, poi, un’altra strada che può essere intrapresa da quelle realtà che non hanno filiali nel mondo, ma che desiderano assumere un professionista straniero: l’international remote working che permette di ampliare, potenzialmente a livello mondiale, il panel dei candidati possibili senza però chiedere loro di trasferirsi nel Paese dove ha sede l’azienda.

Fino a poco tempo fa, per essere assunti da un’azienda in Italia, le persone provenienti da Paesi extra UE dovevano soddisfare tre criteri: conseguimento di almeno un titolo di laurea triennale riconosciuto in Italia; dichiarazione di valore sull’utilità di quel determinato ruolo nell’azienda; una proposta di assunzione vincolante di almeno 12 mesi, con una Retribuzione Annua Lorda di almeno € 26.000.

Dal 17 novembre 2023, invece, le cose sono cambiate. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 256 del 2 novembre 2023, infatti, è stato pubblicato il D.Lgs n. 152/2023, che attua nell’ordinamento nazionale la Direttiva (UE) 2021/1883 sulle condizioni di ingresso e soggiorno di lavoratori stranieri altamente qualificati. Il provvedimento, in vigore dal 17 novembre 2023, modifica gli articoli 22 e 27-quater del D.Lgs n. 286/1998, cd. Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione (TUI).

Le nuove disposizioni, in particolare, ampliano notevolmente la platea di lavoratori stranieri altamente qualificati che possono entrare e soggiornare in Italia. L’ingresso e il soggiorno, per periodi superiori a 3 mesi, sono ora consentiti, al di fuori delle quote di cui all’articolo 3, comma 4, agli stranieri altamente qualificati, che intendono svolgere prestazioni lavorative retribuite per conto o sotto la direzione o il coordinamento di un’altra persona fisica o giuridica e che sono alternativamente in possesso:

  1. Del titolo di istruzione superiore di livello terziario rilasciato dall’autorità competente nel Paese dove è stato conseguito, che attesti il completamento di un percorso di istruzione superiore di durata almeno triennale o di una qualificazione professionale di livello post secondario di durata almeno triennale.

  2. Dei requisiti previsti dal D.Lgs n. 206/2007, limitatamente all’esercizio di professioni regolamentate.

  3. Di una qualifica professionale superiore attestata da almeno 5 anni di esperienza professionale di livello paragonabile ai titoli d’istruzione superiori di livello terziario, pertinenti alla professione o al settore specificato nel contratto di lavoro o all’offerta vincolante.

  4. Di una qualifica professionale superiore attestata da almeno 3 anni di esperienza professionale pertinente acquisita nei 7 anni precedenti la presentazione della domanda di Carta blu UE, per quanto riguarda dirigenti e specialisti nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (classificazione ISCO-08, nn. 133 e 25).

“Il processo di selezione e on-boarding – aggiunge Beatrice Pontari, Operations Director di EasyHunters e già Operations Director di Hunters Group – è sempre complesso e delicato e lo diventa ancora di più quando ci si confronta con culture diverse. Per questo motivo, occorrono professionisti altamente qualificati e preparati per portare la figura adeguata, nell’azienda giusta. EasyHunters aveva già una natura internazionale che, unita alla rapidità di azione e gestione della ricerca e ad oneri economici estremamente vantaggiosi, porterà ad un avvicinamento ancora più forte dell’Italia al mercato del lavoro estero. I risvolti saranno certamente positivi: l’obiettivo è quello di essere un ponte con il mercato occupazionale estero e favorire, in futuro, sinergie e scambi tra EasyHunters e Hunters Group”.