Il “Caronte” de iLMeteo.it fra i neologismi Treccani. Il nome dato all’anticiclone africano è stato censito dall’Osservatorio della Lingua Italiana
“Caronte”, il nome assegnato da Antonio Sanò, presidente de iLMeteo.it, all’anticiclone africano responsabile del grande caldo di quest’anno, è entrato nella lista dei nuovi neologismi censiti dall’Osservatorio della Lingua Italiana e raccolti nel Libro dell’Anno Treccani del 2023.
“Caronte” fra i neologismi. L’ingresso di “Caronte” nella prestigiosa lista è dovuto secondo il comunicato ufficiale a “la sensibilità della pubblica opinione verso i cambiamenti climatici, e in particolare verso l’innalzamento delle temperature del Pianeta”. “Un riconoscimento che premia la nostra vocazione pop e la volontà di rendere la meteorologia davvero accessibile a tutti e sensibilizzare sull’emergenza climatica” commenta il fondatore del primo provider italiano di previsioni meteorologiche con 6 milioni di utenti medi al giorno e una media mensile di 30 milioni di utenti unici.
Meteo: l’assegnazione dei nomi. Benché l’assegnazione di nomi agli eventi atmosferici sia un’abitudine piuttosto consolidata in America, nel nostro Paese non esiste un istituto ufficiale che abbia il compito di scegliere e decidere come chiamare le diverse manifestazioni meteorologiche. Da una decina di anni, però, iLMeteo.it ha dato origine a questa consuetudine. Recita il lemma sul libro Treccani “Antonio Sanò, ingegnere, fondatore e direttore del sito iLMeteo.it, a partire dal 2012 ha preso a coniare motu proprio denominazioni di fenomeni atmosferici stagionali rilevanti, pescando – come lui stesso ha sottolineato più volte – nel magazzino delle figure storiche o mitologiche (oltre a Caronte: Cerbero, Cleopatra, Lucifero, Medusa, Minosse, Poppea, Scipione, Vichingo)”.
Perché Caronte? “La scelta del nome – spiega Sanò – non è mai casuale ma è frutto di attenti studi e analisi”. E infatti il nome scelto da iLMeteo.it e censito dall’Istituto della Enciclopedia italiana trova origine nella mitologia greca. Caronte era figlio di Erebo e Nyx (Notte), e aveva il compito di traghettare sui fiumi Stige e Acheronte solo le anime dei defunti che avevano ricevuto i riti di sepoltura. Nell’arte è stato raffigurato per la prima volta in un vaso attico risalente al 500 a.C. circa, ed era rappresentato come un vecchio cupo e con gli occhi di brace. Virgilio lo ha menzionato nell’Eneide e Dante lo descrive nell’Inferno, accentuando i suoi tratti demoniaci. Invece, nella mitologia etrusca era conosciuto come Charun e appariva come un demone della morte, armato di martello.
Caronte che traghetta verso il caldo. “Insomma – conclude Sanò – una figura che aveva tutte le caratteristiche per far fronte all’arduo compito di traghettarci nel cuore di una delle estati più roventi di sempre”. E secondo la definizione Treccani “traghettare” significa non solo portare qualcosa o qualcuno da una sponda all’altra, ma anche in un senso più figurato “ il verbo è talora usato in senso fig., per significare l’attività o la funzione di favorire il passaggio (o accompagnare nel passaggio) da un assetto o da una situazione a un assetto o a una situazione diversi”.