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Fibrosi cistica: tripla combinazione accelera la clearance mucociliare

Le donne con fibrosi cistica presentano tassi più elevati di esacerbazioni polmonari rispetto agli uomini secondo un nuovo studio

Fibrosi cistica: la cura elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor (ETI), accelera la clearance mucociliare e migliora l’idratazione delle secrezioni respiratorie

La terapia tripla elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor (ETI), il cui impiego notoriamente si associa a miglioramento della funzione polmonare e dei sintomi nelle persone affette da fibrosi cistica (FC), accelera la clearance mucociliare (MCC) e migliora l’idratazione delle secrezioni respiratorie nella FC. Queste le conclusioni di uno studio riportato nel Journal of Cystic Fibrosis.

Razionale e disegno dello studio
La terapia tripla di modulazione de regolatore di conduttanza transmembrana della fibrosi cistica (CFTR) elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor (E/T/I) è molto efficace dal punto di vista clinico per i pazienti con almeno un allele F508del-CFTR. Fino ad ora, però, erano sconosciuti gli effetti della terapia sia sulla clearance mucociliare (MCC) che sulle proprietà dell’espettorato.

Di qui il nuovo lavoro pubblicato, un sottostudio del trial PROMISE, che si è proposto di caratterizzare gli effetti della terapia ETI sulla MCC in vivo e sulle caratteristiche dell’espettorato che, si ipotizza, abbiano un impatto sul trasporto di muco.

I ricercatori, nello specifico, hanno voluto verificare se gli effetti dell’ETI sull’attività del regolatore di conduttanza transmembrana della FC (CFTR) fossero associati ad un miglioramento della clearance mucociliare (MCC).

Lo studio è stato condotto in 4 siti specializzati dello studio PROMISE principale. I partecipanti avevano almeno 12 anni di età, erano portatori di almeno una copia della mutazione F508del-CFTR ed erano stati sottoposti almeno ad una prescrizione di ETI.

Questi pazienti erano stati sottoposti a visita iniziale prima di iniziare il trattamento e a visita post-trattamento dopo quasi 30 gorni.

L’endpoint primario prespecificato della MCC era rappresentato dal tasso medio di MCC dell’intero polmone destro per 60 minuti (WLAveClr60), mentre l’endpoint primario respiratorio era rappresentato dalla percentuale di contenuto solido.

Un totale di 45 pazienti ha iniziato la terapia ETI. La loro età media era di 27,7 anni (range, 12-54) e il 63% era di sesso femminile. Il tempo mediano tra l’inizio dell’ETI e la visita post-trattamento è stato di 32,5 giorni (intervallo inter quartile [IQR], 27-50,8) mentre il lasso di tempo mediano compreso tra la visita al basale e la visita post-trattamento è stato di 38,0 giorni (IQR, 31-53,8).

Risultati principali
Sono stati osservati ampi miglioramenti della MCC in tutti i compartimenti polmonari, compresi il polmone intero (WL), il polmone centrale (CL) e il polmone periferico (PL), dopo il trattamento con ETI.

Il WLAveClr60 dopo ETI non è risultato significativamente associato alla variazione della percentuale predetta di FEV1 (ppFEV1), al dominio respiratorio del Cystic Fibrosis Questionnaire-Revised (CFQ-R) o alla presenza di cloruro nel sudore, né alle variazioni degli endpoint dell’espettorato o del condensato del respiro espirato (EBC).

I pazienti che non erano stati in grado di produrre espettorato dopo trattamento con ETI mostravano una funzione polmonare al basale significativamente superiore rispetto ai produttori persistenti di espettorato (ppFEV1: 89,0% vs 67,5%; P =0,0015).

Dopo l’inizio del trattamento con ETI, il contenuto percentuale di solidi dell’espettorato raccolto è diminuito significativamente (media: 3,4 vs 2,2%; P <0,0001).

I partecipanti che non sono stati in grado di produrre espettorato dopo l’inizio della terapia con ETI presentavano, inoltre, un livello di idratazione delle secrezioni respiratorie (% di solidi) inferiore al basale (3,6% vs 4,7%; P =0,18).

Gli endpoint reologici dell’espettorato (G’, G”, viscosità dinamica) sono variati, senza differenze significative. È stata osservata un’associazione significativa tra la percentuale di solidi e ciascun endpoint reologico (Spearman ρ=0,37-0,60;  P ≤0,0022).

Il rapporto acido sialico/urea al basale variava notevolmente e la correlazione all’interno del soggetto era scarsa (Spearman ρ = – 0,10; P =0,56), per quanto non sia stata rilevata nessuna differenza tra le misurazioni al basale e quelle successive alla terapia con ETI.

I valori di pH dell’EBC variavano notevolmente al basale e i valori all’interno del soggetto erano scarsamente correlati (Spearman ρ = 0,07; P = 0,68). Dopo il trattamento con ETI, non è stato osservato alcun cambiamento.
È stata rilevata, infine, l’esistenza di una correlazione moderata tra la percentuale di solidi al basale e il punteggio del dominio respiratorio CFQ-R (r = – 0,53, P =0,001), sebbene la correlazione tra le variazioni della percentuale di solidi e il CFQ-R non fosse statisticamente significativa (r = – 0,42; P =0,13).

Da ultimo, sono risultate deboli o assenti altre associazioni tra endpoint biospecifici e variabili cliniche (r < 0,4).

Riassumendo
In conclusione, “la terapia tripla elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor ha migliorato l’idratazione delle secrezioni respiratorie (percentuale di solidi) e ha accelerato notevolmente la MCC. Questi dati – aggiungono i ricercatori – confermano il legame tra la funzione CFTR, il contenuto solido del muco e la MCC e contribuiscono a suffragare l’utilità della MCC e dei biotest relativi al muco al fine di ripristinare la funzione CFTR, in futuro, in tutte le persone affette da FC”.

Bibliografia
Donaldson SH et al. Effect of elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor on mucus and mucociliary clearance in cystic fibrosis. J Cyst Fibros. Published online October 14, 2023. doi:10.1016/j.jcf.2023.10.010
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