Omicidio Pamela Mastropietro: in Cassazione confermato ergastolo a Oseghale


Pamela Mastropietro, la Cassazione conferma l’ergastolo per Oseghale: il nigeriano è colpevole per aver ucciso e fatto a pezzi, dopo averle ceduto droga, la 18enne romana

pamela mastropietro

Dalla Cassazione arriva la conferma dell’ergastolo nei confronti di Innocent Oseghale, il nigeriano 35enne già colpevole in via definitiva per aver ucciso e fatto a pezzi, dopo averle ceduto la droga, la 18enne romana Pamela Mastropietro, il 30 gennaio del 2018 in un appartamento di via Spalato a Macerata. Il corpo smembrato e lavato con la varechina della giovane fu ritrovato il giorno successivo in due valigie abbandonate in un fossato di campagna a pochi chilometri dalla città.

Dopo aver annullato due anni fa l’aggravante della violenza sessuale, la Suprema Corte si è pronunciata oggi solo sull’aggravante della violenza sessuale, riconosciuta anche nel secondo Appello. Già una volta i supremi giudici avevano infatti respinto questa fattispecie, disponendo un Appello bis solo sul punto nel gennaio 2022. A Perugia, come prima in corte d’Assise a Macerata e nel primo Appello, la violenza è stata riconosciuta lo scorso gennaio e oggi, a distanza di un anno, si è tornati di nuovo in Cassazione. Si chiude così l’ultimo passaggio di una lunga e controversa vicenda giudiziaria.

LEGALE FAMIGLIA: SODDISFATTI, MA CONVINTI OSEGHALE NON FOSSE SOLO

“Certamente siamo soddisfatti dell’esito della sentenza di oggi, anche se secondo noi non si doveva arrivare a questo punto. C’erano infatti già tutti gli elementi perché la vicenda si chiudesse la volta scorsa. È stato un periodo, questo, che ha prolungato il dolore, l’ansia, le angosce, la rabbia e l’amarezza. Oggi finalmente arriviamo ad un punto fermo, a questa parte di verità, perché noi continuiamo ad essere convinti che Oseghale non sia stato da solo quel 30 gennaio, se non nell’appartamento quantomeno fuori di esso”. Commenta così alla Dire l’avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia di Pamela Mastropietro.

Ci sono troppi elementi che ci portano a pensare alla presenza di altre persone– prosegue il legale- D’altronde, sebbene gli altri profili di indagine siano poi sfociati in archiviazioni, hanno comunque essi stessi lasciato intendere che non fosse da escludere che ci potesse essere qualcun altro insieme ad Oseghale. Adesso la nostra battaglia si dovrebbe concentrare su un confronto politico, perché la politica in questa vicenda è mancata nel senso costruttivo del termine, ossia la storia di Pamela ha portato alla luce diversi vuoti normativi della legislazione esistente in diversi settori potenzialmente migliorabili”.

L’auspicio, dunque, è che la politica “adesso si faccia parte attiva interessandosi a questa vicenda senza le strumentalizzazioni che, purtroppo, hanno caratterizzato la fase iniziale di questa brutta vicenda”, ha concluso l’avvocato Verni.