Su Rai 5 per Art Night il documentario “Il viandante e la sua ombra” di Gabriele e Raffaele Simongini, prodotto in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
Giorgio de Chirico a Giulio Paolini: un passaggio di testimone nell’arte del Novecento in cui Giulio diventa il “doppio” di Giorgio e viceversa, mentre la metafisica dechirichiana diventa metafisica concettuale e per entrambi il “quadro” si trasforma in teatro. Così, nel labirintico cortocircuito spaziale e temporale che unisce i due artisti, il tema comune del “quadro nel quadro” diventa immagine.
Due grandi al centro del documentario “Il viandante e la sua ombra” di Gabriele e Raffaele Simongini, prodotto in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico e con la Fondazione Maxxi, in onda mercoledì 24 gennaio alle 21.15 in prima visione su Rai 5 per “Art Night” con Neri Marcorè.
Cercatori di enigmi, de Chirico e Paolini sono uniti anche dalla Torino metafisica e da una presa di distanza dalla realtà per lasciar affiorare l’apparizione. La discendenza di Paolini da de Chirico è anche coincidenza di date e di temi, oltre che di città. Paolini a 17 anni, nel 1958, a Torino, a Palazzo Carignano, assiste, stupito, a una conferenza in cui De Chirico attacca l’arte moderna.
Un racconto in parallelo fatto di immagini di oggi e di immagini delle Teche Rai (di cui Giorgio de Chirico è protagonista, anche nell’intervista piena di ironia realizzata da Franco Simongini, padre degli autori del documentario) e che si svolge tra Torino – dove hanno iniziato ad intrecciarsi i destini di de Chirico e Paolini – e Roma, dove de Chirico ha vissuto stabilmente dal 1947 e dove Paolini ha tenuto la sua prima mostra personale nel 1964.