Dalle attività umanitarie di Unrwa nella Striscia di Gaza dipende la “pura sopravvivenza” di oltre due milioni di persone e l’organizzazione protesta per lo stop ai fondi
“Scioccante”: questo l’aggettivo utilizzato da Philippe Lazzarini, a capo di Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente, per la sospensione dei finanziamenti deciso da otto Paesi, in particolare Australia, Canada, Finlandia, Germania, Italia, Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il dirigente dell’Onu ha sottolineato che dalle attività umanitarie di Unrwa nella Striscia di Gaza dipende la “pura sopravvivenza” di oltre due milioni di persone.
La sospensione al trasferimento dei fondi ha seguito accuse rivolte dal governo di Israele, secondo le quali alcune persone stipendiate da Unrwa sarebbero state coinvolte negli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre.
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L’Agenzia è stata creata nel 1949. Da allora fornisce servizi di assistenza medica, supporto scolastico e aiuti umanitari sia a Gaza che in Cisgiordania, Giordania, Libano e Siria. Solo nella Striscia, per questo tipo di attività, impiega circa 13mila persone.
Rispetto alle accuse di Israele, Unrwa ha riferito di aver avviato un’inchiesta e di aver già allontanato le persone sospettate in relazione ai fatti del 7 ottobre.
In un comunicato, Lazzarini ha sottolineato: “E’ scioccante vedere una sospensione dei fondi all’Agenzia in risposta ad accuse che riguardano un piccolo numero di persone dello staff, specialmente alla luce dell’azione immediata intrapresa da Unrwa ponendo fine ai loro contratti e chiedendo un’inchiesta indipendente e trasparente”.