Jannik Sinner dopo il trionfo all’Australian Open: “Non credo andrò a Sanremo, ballare e cantare non sono per me. Qualche giorno di riposo e poi al lavoro”
“Non lo so, non ne ho idea. Conoscendomi, non ci vado…”. Jannik Sinner ha vinto il suo primo Slam poche ora prima delle interviste a ripetizione che rilascia a tutti i giornali italiani. Che sono già alla fase successiva del trionfo: Sanremo. Ci va Jannik a Sanremo? Lui risponde che “ballare, cantare, non sono cose che fanno per me”. Per il resto Sinner, a La Stampa, rispiega la sua diversità d’impostazione: “La pressione è sempre un privilegio, ma non è sempre semplice gestirla se viene da chi ti è vicino. Io ho avuto fortuna che i miei genitori non mi hanno mai pressato, non mi hanno mai chiesto di diventare forte, e questo probabilmente è il motivo principale per cui sono qui oggi. Il successo arriva se lavori tanto, se ci credi. I miei non li vedo spesso, ma sono i genitori ideali, così ho aspettato una occasione speciale per far sentire speciali anche loro, che non amano tanto comparire. Credo di aver fatto una cosa carina. Per un genitore accettare che un figlio vada lontano di casa a 13 anni non è facile. Tante cose belle te le perdi. Io sono dovuto crescere in fretta, lavandomi la roba da solo, cucinando, andando a fare la spesa. Piano piano qualcosa sto recuperando, mio papà ora viene a qualche torneo. Però il grosso è andato.
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“La prima cosa per me resta sempre il tennis, non ho intenzione di cambiare i miei piani. Qualche giorno di riposo, poi si ricomincia. Certo mi fa piacere che la gente mi segua, è stato importantissimo sapere che in tanti sono stati davanti alla tv. Ma non è che da domani la mia vita cambierà per questo. Mi sento libero quando faccio le cose semplici: sciare, correre in kart, giocare alla playstation. Ma mi sento libero anche sul campo da tennis. E in generale sempre, nella mia vita”.