Il nuovo campione del mondo del museto è il trevigiano Davide Mion, della locanda “Alla Speranza”. Dietro di lui due veneziani, uno di loro ha 15 anni
È cresciuto coi maiali nell’osteria di famiglia, aperta nel 1966 a ridosso delle mura di Castelfranco Veneto. Per oltre trent’anni ha imparato i segreti del museto, istruito prima dal nonno e poi dal padre. Lui rispetta l’altra spezia. E poi la passione e qualche segreto nella lavorazione che non rivelerà mai.
È Davide Mion della storica locanda “Alla Speranza” di Castelfranco Veneto il Campione del mondo del Museto, edizione 2024. Ed essendo trevigiano, ha vinto pure il premio riservato al miglior Museto di Marca. “Sono commosso, dedico questo premio a mia mamma che ora non c’è più e che era l’anima della nostra trattoria”, ha dichiarato mentre il Gran Norcino della Confraternita del Museto, Matteo Guidolin, lo insigniva del premio con la spada realizzata ad hoc per la Confranternita, e ribattezzata “Il Confratello”. “Il Museto è una nostra passione da sempre”, dice ancora Mion, noto sotto le mura per la casetta natalizia nella quale serviva il “Museto da asporto” accompagnato da ombre di vino. “Lo servo sempre come antipasto anche in trattoria, anche se non lo .
Alla sesta edizione del campionato del mondo si erano iscritti 48 norcini, provenienti da 5 province venete (Treviso 30, Padova 6, Venezia 6, Vicenza 3, Verona 1), in gara anche due aziende da Pordenone. In gara anche l’Antica Osteria Morelli da Pergine Valsugana in rappresentanza del Trentino Alto Adige e dell’azienda Mario Lizzi da Fagagna in rappresentanza del Friuli Venezia Giulia.
Al secondo posto si è classificato Alessio Marangon, di Cavallino Treporti, in provincia di Venezia e al terzo Manuel Veronese, di Eraclea, che a 15 anni è anche il norcino più giovane che abbia mai partecipato alla competizione. In giuria, sindaco di Treviso Mario Conte, ma anche Cesare De Stefani, Osteria senz’oste e Paolo Manzan di Nonno Andrea. Presenti alla serata anche l’assessore regionale Federico Caner, il presidente di Coldiretti Giorgio Polegato e Sammy Basso.
Mion entra nell’albo d’oro, dunque, subentrando a Luigi Fabian di Salvarosa di Castelfranco Veneto, che aveva vinto lo scorso anno. Nell’albo d’oro, il Re della Cotica, Pierluigi De Meneghi, rimane in vetta dopo aver vinto due volte (nel 2022 e nel 2020), subentrando al primo vincitore a Luciano Ceccato di Riese Pio X (2018) e ai The Kings of Matcha di Montebelluna (2019).
“Il Museto ga da petar”. Ci sono poche certezze nella vita, ma questa è fondamentale per l’Ingorda Confraternita del Museto che anche per questo evento aveva posto il proprio monito. «Pregasi astenersi se vegetariani, se magri, se tristi». Un sodalizio goliardico nato presso l’azienda vinicola Caneva dei Biasio, trattoria e azienda vinicola di Riese Pio X, e che negli anni ha creato un ecosistema culturale che valorizza l’enogastronomia locale, al museto infatti va abbinato il Raboso frizzante, prodotto autoctono.
Il campionato del mondo di Museto è inserito all’interno delle iniziative di Porcomondo, il festival suin generis. La programmazione degli eventi collaterali prosegue venerdì 16 febbraio presso Ferrowine (Castelfranco Veneto), Muset & Champagne con la consegna del terzo premio Suin Generis ad Arrigo Cipriani (lo scorso anno fu premiato Pierluigi Pardo, noto giornalista sportivo). Infine, giovedì 17 febbraio a Maser la degustazione con la condotta Slow Food Alto Muson e Brenta.