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Caso Ilaria Salis: Schlein attacca il ministro Nordio

carlo nordio

Caso Ilaria Salis, il Pd attacca il ministro Carlo Nordio che ha parlato di “dolore” e “sorpresa” ma si è detto di fatto impotente a intervenire nell’immediato

In un’intervista a La Stampa, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha dichiarato di aver provato “profondo dolore e sorpresa” per la vicenda di Ilaria Salis e in particolare per le drammatiche immagini che hanno mostrato la 39enne ammanettata mani e piedi nell’aula del Tribunale di Budapest dove è sotto processo per una presunta aggressione a due militanti neonazisti. Ha però spiegato che, nella posizione in cui si trova, non può fare nulla di concreto e immediato per far cambiare la situazione. E questo gli è valso un rimbrotto da parte del Pd, che non ha esitato a definirlo “Ponzio Pilato”.

PD: “NORDIO MODERNO PONZIO PILATO, SE NE LAVA LE MANI”

“Oggi il Ministro della Giustizia Nordio rilascia un’intervista in cui parla di Ilaria Salis. Da un Ministro ci saremmo aspettati proposte e garanzie per tutelare diritti e dignità di una nostra connazionale. Niente di tutto ciò: da Nordio tante belle parole, tanta commozione, ma nessuna soluzione possibile. Se ne lava le mani. Un moderno Ponzio Pilato”. Così il Pd sui social.

NORDIO: “IL GOVERNO ITALIANO NON PUÒ INTERVENIRE A PROCESSO IN CORSO”

Il ministro Nordio, che a proposito delle “misure di contenzione” avverte che non sono in realtà state abolite ma dovrebbero essere riservate a casi gravi in cui sussista il pericolo di fuga, nell’intervista ha spiegato di essere in una posizione in cui non può di fatto fare nulla per risolvere la situazione di Ilaria Salis. “Finché dura il processo, la giurisdizione ungherese è sovranaNé il governo ungherese né tantomeno quello italiano possono intervenire. Immaginate cosa accadrebbe se io chiamassi un magistrato per raccomandare la sorte di un imputato. Si griderebbe, e giustamente, al sacrilegio. Il ministero della Giustizia, nel caso di cittadini italiani arrestati all’estero, non è titolare di alcun potere di intervento perché l’assistenza è affidata alla Farnesina”.

Sempre intervistato da La Stampa, Nordio ha detto ancora: “Il ministero della Giustizia interviene soltanto nel caso in cui vengano attivati, dagli interessati o dai loro avvocati, strumenti di cooperazione giudiziaria che prevedono atti delle Autorità centrali. Si può tuttavia operare sul fronte del trattamento penitenziario, affinché si rispettino le norme europee. Un veicolo importante è costituito dai garanti: giorni fa ho ricevuto il nuovo collegio, che può contattare il suo omologo ungherese. Se si vuole realmente ottenere un risultato concreto, l’esperienza suggerisce di agire con prudenza, senza sollevare polemiche che potrebbero irritare la controparte, e sortire l’effetto contrario. È quello che sta facendo il collega Tajani – con cui il confronto è costante – e il nostro governo. Al padre di Ilaria ho personalmente spiegato tutto nell’incontro dello scorso 23 gennaio. A lui ho comunque assicurato il nostro supporto e tornerò domani a fargli il punto della situazione”.

SCHLEIN: VORREMMO VEDERE IMPEGNO CONCRETO

“Io credo che Ilaria Salis del dolore e della sorpresa di Nordio non se ne faccia niente, né lei né la sua famiglia. Vorremmo invece vedere un impegno molto più forte e concreto da parte di questo governo, forse in imbarazzo per l’amicizia della presidente del consiglio Giorgia Meloni con Orban, però ho visto che è molto ben felice di accoglierlo nella sua famiglia politica nonostante le immagini che hanno leso la dignità di Ilaria Salis, cittadina italiana in tutta Europa e in tutto il mondo”. Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein a Teramo.

“Noi vorremmo un impegno da parte loro- aggiunge- per assicurare che non sia più lesa la sua dignità e i suoi diritti anche in una condizione di restrizione della libertà. Non è civile quello che si è visto, con le catene con il guinzaglio e vorremmo sentire una voce molto più forte anche dal ministro che faccia tutto il possibile per garantire i suoi diritti. Questo non l’abbiamo sentito”.

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