Rinviate le elezioni presidenziali in Senegal, previste per il prossimo 25 febbraio. Preoccupazione e appello dagli Stati Uniti
“Profonda preoccupazione” è stata espressa dagli Stati Uniti per il rinvio delle elezioni presidenziali previste in Senegal il 25 febbraio. La presa di posizione è contenuta in una nota diffusa dal dipartimento di Stato a seguito dell’annuncio del posticipo da parte del capo di Stato Macky Sall. In un discorso trasmesso in televisione sabato, ricorda l’agenzia di stampa Agence de presse senegalaise (Aps), il presidente ha confermato la decisione di non candidarsi per un terzo mandato, vietato dalla Carta fondamentale. La scelta del rinvio del voto è stata motivata con la necessità di verificare, attraverso una commissione d’inchiesta parlamentare, la congruità delle sentenze del Consiglio costituzionale che hanno determinato l’esclusione dal voto di alcuni candidati di opposizione.
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Nel comunicato americano si esortano “tutti i partecipanti al processo elettorale del Senegal a impegnarsi in modo pacifico nello sforzo importante di fissare in tempi rapidi una nuova data nonché condizioni per elezioni libere ed eque”. Gli Stati Uniti hanno ribadito allo stesso tempo che in Senegal esiste “una forte tradizione di democrazia e di transizione pacifica del potere”. Nel suo discorso Sall ha sottolineato che il suo “impegno solenne” a non candidarsi “resta invariato”. A segnare le ultime settimane della campagna in Senegal è stata l’esclusione di Sonko Ousmane, capo dei Patriotes africains du Senegal pour le travail, l’ethique et la fraternité (Pastef), e di Karim Wade, figlio dell’ex presidente Abdoulaye Wade.