Fiorella Mannoia vestita da sposa e a piedi nudi a Sanremo 2024, ma non è la prima: ha cantato a piedi nudi la canzone ‘Mariposa’, un testo che parla di libertà delle donne
Un testo molto profondo che parla di libertà, un vestito bianchissimo di pizzo in stile sposa (firmato Luisa Spagnoli) e l’ingresso a piedi nudi sul palco dell’Ariston: lo aveva promesso, lo ha fatto. Fiorella Mannoia, terza in ordine di uscita della prima serata del Festival di Sanremo, è salita ieri sera sul palco di Sanremo senza scarpe. Un gesto che molti hanno letto come legato alle scommesse del FantaSanremo (anche quest’anno fenomeno seguitissimo parallelo al festival), ma che di fatto si lega anche un passaggio della canzone ‘Mariposa’: “Sono stata tua e di tutti di nessuno e di nessun altro, con le scarpe e a piedi nudi, nel deserto e anche nel fango”.
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I PRECEDENTI
Del resto, è cosa nota che la cantante spesso durante i suoi concerti si sia a un certo punto liberata della ‘schiavitù’ dei tacchi. Non è stata nè la prima nè l’ultima, a presentarsi scalza a Sanremo: lo aveva fatto l’anno scorso Madame, e prima di lei anche altre cantanti illustri, da Elisa nell’anno di ‘Luce’ ad Anna Oxa.
Punti conquistati al FantaSanremo a parte (+5), Fiorella Mannoia ha incantato il pubblico: il brano, che parla di indipendenza e libertà (e apre citando i roghi delle streghe) pare piacere molto in rete e anche il gesto di regalare un fiore al direttore d’orchestra (poi ripetuto da molti dopo di lei ieri sera) è stato molto apprezzato. Nel testo, che è anche un inno contro la violenza di genere, Fiorella Mannoia cita ‘Una nessuna centomila’, l’evento e la Fondazione di cui è presidente e che si occupa proprio di prevenzione della violenza contro le donne.
LE ALTRE 5 VOLTE A SANREMO
Quello di Fiorella Mannoia a Sanremo è un ritorno: non ha mai vinto il festival (nonostante sia stata spesso data per favorita), ma ha partecipato altre cinque volte. La partecipazione all’edizione del 2024 è la sesta. Nel 1981 Mannoia portò il brano “Caffè nero bollente”; nel 1984 “Come si cambia”; nel 1987 “Quello che le donne non dicono“; nel 1988 “Le notti di maggio” e nel 2017 “Che sia benedetta“, con cui arrivò seconda. A vincere, quell’anno, fu Francesco Gabbani con l’originale ‘Occidentali’s Karma’ e al momento della premiazione si inginocchiò davanti a lei quasi a scusarsi per aver vinto al cospetto di un pilastro della musica italiana. Quest’anno, Mannoia e Gabbani canteranno insieme nella quarta serata, quella dedicata ai duetti: dovrebbero eseguire insieme in ‘Che sia benedetta’ e ‘Occidentali’s Karma’.