Talassemia non trasfusione dipendente: mitapivat efficace in fase 3


Talassemia non trasfusione dipendente: il farmaco mitapivat ha raggiunto l’endpoint primario di risposta emoglobinica in uno studio di Fase III

mitapivat

Agios Pharmaceuticals ha dichiarato che il farmaco mitapivat ha raggiunto l’endpoint primario di risposta emoglobinica in uno studio di Fase III su adulti affetti da alfa o beta-talassemia non trasfusione-dipendenti, diventando il primo farmaco orale a raggiungere questo obiettivo. La notizia ha fatto salire le azioni della società di quasi il 20% nelle contrattazioni premarket.

Lo studio ENERGIZE ha suddiviso in maniera casuale 194 pazienti con talassemia non trasfusione-dipendente a ricevere mitapivat due volte al giorno o un placebo corrispondente per 24 settimane. Secondo i risultati principali, il 42,3% dei pazienti a cui è stato somministrato l’attivatore della piruvato chinasi di Agios ha ottenuto una risposta emoglobinica – definita come un aumento di ≥1 g/dL nelle concentrazioni medie di emoglobina dalla settimana 12 alla settimana 24 rispetto al basale – che è stata significativamente superiore all’1,6% dei soggetti in trattamento con placebo.

“Tutte le analisi dei sottogruppi hanno favorito il braccio di trattamento on mitapivat”, ha osservato Sarah Gheuens, responsabile della ricerca e sviluppo di Agios. Il farmaco ha anche dimostrato miglioramenti statisticamente significativi rispetto al placebo per quanto riguarda gli endpoint secondari chiave, ovvero la variazione dal basale del punteggio della sottoscala Functional Assessment of Chronic Illness Therapy-Fatigue (FACIT-Fatigue) e della concentrazione media di emoglobina.

La casa farmaceutica Agios è anche in attesa dei dati dello studio di Fase III ENERGIZE-T di mitapivat negli adulti affetti da alfa o beta-talassemia trasfusione-dipendente, con una prima lettura attesa per la metà del 2024. L’azienda prevede di utilizzare i dati di entrambi gli studi per richiedere l’autorizzazione del farmaco per la talassemia entro la fine dell’anno, con una potenziale approvazione negli Stati Uniti nel 2025.

In termini di sicurezza, Agios ha osservato che l’incidenza di eventi avversi è stata simile nei due bracci di studio di ENERGIZE. Tuttavia, quattro pazienti a cui è stato somministrato mitapivat hanno manifestato eventi avversi (AE) che hanno portato all’interruzione del trattamento, contro nessuno nel braccio placebo.

Il farmaco è attualmente approvato negli Stati Uniti per il trattamento dell’anemia emolitica negli adulti con deficit di piruvato chinasi (PK) ed è autorizzato nell’UE per il trattamento del deficit di PK negli adulti. La più grande opportunità per il farmaco potrebbe arrivare nella malattia falciforme, con il primo paziente recentemente dosato nella parte di Fase III dello studio RISE UP.I risultati più significativi dello studio sono attesi per l’anno prossimo.

Come funziona il farmaco
Mitapivat agisce come attivatore della piruvato chinasi, favorendone la permanenza in uno stato disponibile alla fosforilazione, cioè per la generazione di ATP alla fine della cascata glicolitica. La piruvato chinasi è l’ultimo enzima della lunga e complessa via metabolica della glicolisi, grazie a cui viene generata, sotto forma di ATP, l’energia necessaria al sostentamento del globulo rosso.

Una classe di medicinali che sia in grado di iper-attivare la piruvato chinasi gioca un ruolo fondamentale in una patologia come il deficit di PK, in cui è proprio questo enzima a scarseggiare, con conseguente compromissione della funzionalità dei globuli rossi: infatti, per la sua comprovata efficacia, mitapivat è stato recentemente approvato in Europa e negli Stati Uniti per il trattamento della malattia.

Tuttavia, il particolare meccanismo di azione dei farmaci attivatori della piruvato chinasi rende questo tipo di molecole potenzialmente utile anche per altre patologie, come l’anemia a cellule falciformi o la talassemia, nelle quali si osserva un danneggiamento o un’inefficace produzione di globuli rossi.