Peste bubbonica, identificato un caso in Oregon


In Oregon, negli Stati Uniti, è stato identificato un caso di peste bubbonica, ormai quasi assente dai Paesi occidentali: la persona che l’ha contratta potrebbe averla presa dal suo gatto

discinesia ciliare

In Occidente non si sentiva parlare da tempo di questa malattia: l’ultima volta che in Oregon era stato segnalato un caso di peste bubbonica, una rara infezione di tipo batterico, era il 2015. La settimana scorsa, però, nello stato americano che si trova nel nord ovest degli Stati Uniti, è stato identificato nuovamente un caso di questa patologia, ancora potenzialmente pericolosa se non curata. A rivelarlo è stata l’emittente Cnn, spiegando che la persona a cui è stata diagnosticata la malattia in Oregon potrebbe averla presa dal proprio gatto, infettato da una pulce malata. L’ultima volta che in Oregon si era verificato un caso di peste bubbonica erano quasi nove anni fa, nel 2015: una ragazza venne contagiata durante una battuta di caccia e venne ricoverata in terapia intensiva. La malattia, ormai da anni, in Occidente è molto rara e si manifesta quasi esclusivamente nelle aree rurali.

La Cnn ha intevistato i medici della zona in cui si è verificato il caso, la contea di Deschutes. “Tutti i contatti stretti sia della persona sia del suo animale domestico sono stati contattati e a loro sono stati forniti i farmaci utili per prevenire la malattia”, ha spiegato Richard Fawcett, il responsabile sanitario della contea.

UNA PATOLOGIA ORMAI ASSENTE IN OCCIDENTE

La peste bubbonica è diffusa in tutto il mondo, ma nei paesi occidentali è da tempo rarissima: si stimano dai 1000 ai 3000 casi all’anno, localizzati tra Africa, Asia e Sud America. In Asia, la peste è diffusa nelle zone del Caucaso, in Russia, nel medioriente, in Cina, e anche in alcune zone dell’Asia sudoccidentale e sudorientale. Manifestazioni regolari della malattia si hanno in Madagascar, in Uganda e in Sudafrica. In Sudamerica, ci sono ancora due zone di attività della malattia, la regione andina montagnosa (in Bolivia, Perù ed Ecuador) e in Brasile. La peste è assente in Australia.

Il numero di contagi è però in aumento e, per questo, l’Organizzazione mondiale della sanità la considera una malattia riemergente. Qualche anno fa, nel 2020, fece abbastanza scalpore la notizia della morte di un adolescente, un ragazzo di 15 anni, morto in Mongolia per peste bubbonica: a quanto pare e a quanto fece sapere il ministero della Salute, aveva mangiato carne di marmotta.

COS’È LA PESTE BUBBONICA

La peste bubbonica è una malattia infettiva causata dal batterio ‘Yersinia pestis’. Il batterio, chiamato così per ricordare Alexander Yersin, il batteriologo dell’Istituto Pasteur che per primo lo isolò nel corso di un’epidemia a Hong Kong nel 1894, viene normalmente ‘ospitato’ da roditori, ratti, alcune specie di scoiattoli, cani della prateria. In qualche caso le pulci possono infettare anche gli animali domestici come i gatti. La peste bubbonica è la forma di peste più comune e si manifesta in seguito alla puntura di pulci infette o per contatto diretto tra materiale infetto e lesioni della pelle di una persona.

SINTOMI DELLA PESTE BUBBONICA

Manifestazione tipica di questa forma è lo sviluppo di bubboni, ingrossamenti infiammati delle ghiandole linfatiche, seguiti da febbre, mal di testa, brividi e debolezza. In questa forma, la peste non si trasmette da persona a persona. Attraverso il contagio, il batterio entra nel sistema linfatico dell’uomo e può intaccare appunto i linfonodi.

COME AVVIENE IL CONTAGIO

L’uomo viene contagiato dalla peste bubbonica attraverso il morso di una pulce infetta (vettore della Yersinia pestis). Solitamente all’uomo arriva attraverso gli animali domestici, per lo più gatti (dai cani è più raro). Più raramente, la peste bubbonica può essere trasmessa da un contatto diretto.

COME IDENTIFICARE I SINTOMI

Il sospetto di peste si dovrebbe avere in seguito alla manifestazione dei primi sintomi, soprattutto in presenza di un bubbone, e di una possibile storia di esposizione a roditori o pulci. I bubboni solitamente si manifestano dopo 2-6 giorni dall’esposizione, e la malattia procede in modo rapido, eventualmente degenerando nelle forme polmonare e setticemica se non è trattata prontamente.

Leggi cosa scrive sulla peste l’istituto superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/peste/