È “Musicarello Shock”, lo spettacolo che andrà in scena al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, interpretato dall’attrice e cantante Valentina De Giovanni
La musica dell’Italia del 1960, il sapore del beat e le melodie di canzoni che perdurano nel tempo.
La storia di una ragazza di provincia che sogna l’amore di quei brani che, una nota dopo l’altra, la conducono altrove. È “Musicarello Shock”, lo spettacolo che andrà in scena al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, da giovedì 22 a domenica 24 febbraio 2024, interpretato dall’attrice e cantante
Valentina De Giovanni, liberamente ispirato alla vera storia della prima divorziata d’Italia, scritto e diretto da Matilde D’Accardi, prodotto da Florian MetaTeatro.
SINOSSI
“Farai come ti pare quando ti sposerai!”. Siamo nell’Italia del 1960, in una piccola cittadina di provincia, una ragazza prigioniera delle rigide regole paterne sogna di essere salvata dall’amore, quello meraviglioso e senza fine di cui parlano le canzoni. Ma solo una volta sposata scoprirà chi è e cosa vuole davvero, e imparerà a lottare per la sua realizzazione. Liberamente ispirato alla vera storia della prima divorziata d’Italia e di molte altre delle nostre madri, questo monologo musicale racconta le vicende, i pensieri e le emozioni di molte ragazze del Boom, che suonano ancora tremendamente attuali. Attraverso brani che hanno reso immortale la musica leggera italiana negli anni ‘50, ‘60 e dei primi ‘70, Musicarello shock ricostruirà con ironia e nostalgia la battaglia per la legalizzazione del divorzio nel Bel Paese – che nel 2020 ha compiuto il suo settantesimo anniversario – e la trasformazione di mentalità che ha aperto la strada all’emancipazione delle italiane e al riconoscimento dei loro diritti.
Note sullo spettacolo
Musicarello shock racconta di una voce femminile imprigionata che si libera e si afferma. All’inizio è interiore, casalinga, inconsapevole; man mano si esteriorizza, diventa pubblica, quasi politica. Il percorso di Nora, la donna protagonista, segue la traiettoria esposta dalla storica Fiamma Lussana nel saggio L’Italia del divorzio: la sua evoluzione di personaggio riflette gli eventi (sociali, economici, culturali, istituzionali) che hanno portato gli italiani ad abbandonare il concetto di indissolubilità del matrimonio. Ma la trama di Nora prova a ricostruire un ulteriore passo avanti, fondamentale per la storia del femminismo, cioè la messa in dubbio del mito dell’amore romantico quale unico destino degno per una donna. Un mito che era strettamente legato alla scelta matrimoniale e che in quegli anni veniva rinnovato, modellato e immortalato dalla musica leggera nostrana, che infatti in Musicarello shock fa da contraltare alla voce protagonista. Cantando, l’attrice Valentina non si limita a commentare quanto succede, ma porta in scena una storia parallela, facendo suonare i sentimenti della collettività, spingendoci a riflettere sulle parole d’amore con cui sono cresciute le nostre madri. Quelle canzoni sono un’eredità di cui farsi carico oggi, per domandarsi come vivere l’innamoramento e le relazioni al di là dei miti e degli stereotipi. Perché, e questo è un messaggio fondamentale dello spettacolo, la musica un mezzo straordinario, che ci rende più facile e bello vivere aiutandoci, anche nei momenti di più grande repressione e sofferenza, a veicolare all’esterno le nostre emozioni e a sentirci l’un l’altro. Nonostante si tratti di un monologo apparentemente convenzionale, Musicarello Shock ricerca continuamente il dialogo: dà corpo a personaggi invisibili e fa a meno della quarta parete, chiedendo costantemente agli spettatori di essere interlocutori vivi della scena.