Miastenia gravis: la Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa di rozanolixizumab, come terapia add on a quella standard
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa di rozanolixizumab, come terapia add on a quella standard, per il trattamento della Miastenia Gravis generalizzata (gMG) in pazienti adulti positivi agli anticorpi anti-acetilcolina (AChR) o anti-tirosinchinasi muscolo-specifica (MuSK).
Rozanolixizumab 140 mg/ml, soluzione iniettabile, è un anticorpo monoclonale IgG4 umanizzato, che si lega al recettore Fc neonatale (FcRn), determinando la riduzione delle IgG circolanti. Si tratta della prima terapia approvata in Europa per i pazienti adulti con gMG positiva sia agli anticorpi anti-AChR, che agli anticorpi anti-MuSK, i due sottotipi più comuni della patologia.
Nel dicembre 2023, la Commissione Europea ha, inoltre, concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio di zilucoplan, come terapia add on a quella standard, per il trattamento della gMG in pazienti adulti positivi agli anticorpi anti-AChR. Zilucoplan è un peptide inibitore del componente 5 della cascata del complemento (inibitore C5), che prevede l’autosomministrazione per via sottocutanea (SC) una volta al giorno.
Attraverso lo sviluppo di un portafoglio di farmaci per il trattamento della gMG, in grado di interagire con l’attivazione del sistema del complemento o gli autoanticorpi patogeni nei pazienti idonei, UCB si pone l’obiettivo di offrire un ventaglio completo di terapie mirate, in linea con il suo impegno volto a dare risposta alle esigenze insoddisfatte delle persone che vivono con gMG.
“Con l’approvazione di rozanolixizumab da parte della Commissione Europea, insieme a quella recente di zilucoplan, il nostro portafoglio di farmaci per la gMG può ora entrare nella pratica clinica di tutta Europa. Si tratta di un’altra importante pietra miliare in linea con la nostra mission di offrire nuove soluzioni terapeutiche alla comunità di pazienti a che vivono con la gMG”, ha spiegato Jean-Christophe Tellier, CEO di UCB. “Riteniamo che vi siano ancora molte esigenze insoddisfatte da parte dei pazienti, che possono trovare risposta grazie a opzioni terapeutiche differenziate, generalmente ben tollerate ed efficaci, che affrontino aspetti chiave della fisiopatologia della gMG. Ringraziamo i pazienti, i caregiver e gli sperimentatori che hanno partecipato ai nostri studi clinici e che hanno condiviso con noi le loro conoscenze. Desidero, inoltre, ringraziare i nostri dipendenti e collaboratori che, con la loro dedizione, energia e passione hanno contribuito a questo importante risultato.”
L’approvazione CE di rozanolixizumab è supportata dai dati di sicurezza ed efficacia dello studio registrativo di fase III MycarinG (NCT03971422), pubblicato su The Lancet Neurology nel maggio 2023.
L’endpoint primario di efficacia era il confronto, tra i gruppi di trattamento (rozanolixizumab circa 7mg/kg e rozanolixizumab circa 10mg/kg) e placebo della variazione del punteggio MG-ADL, dal basale al giorno 43. La scala MG-ADL è uno strumento di misura che valuta l’impatto della patologia sulle funzioni quotidiane di 8 voci, tipicamente interessate dalla malattia. Queste includono miglioramenti nello svolgimento di attività come respirare, parlare, deglutire e riuscire ad alzarsi da una sedia.
Ogni elemento della scala è valutato attraverso una scala di 4 punti, dove “0” rappresenta una funzione normale e “3” esprime la perdita della capacità di svolgere quella determinata funzione. Il risultato totale varia da 0 a 24, dove punteggi più alti indicano una maggiore compromissione. Le riduzioni del punteggio MG-ADL, dal basale al giorno 43, sono state maggiori nel gruppo rozanolixizumab circa 7 mg/kg (variazione media ai minimi quadrati -3,37 [SE 0,49]) e nel gruppo rozanolixizumab circa 10 mg/kg (-3,40 [0,49]), rispetto al placebo (-0,78 [0,49]; per 7 mg/kg, differenza media di minimi quadrati -2,59 [95% CI -4,09 a -1,25], p<0,001; per 10 mg/kg, -2,62 [-3,99 a -1,16], p<0,001).
Gli endpoint secondari di efficacia comprendevano la variazione, dal basale al giorno 43, dei punteggi della scala Myasthenia Gravis Composite (MG-C) e della scala Quantitative Myasthenia Gravis (QMC).
La MG-C è uno strumento composto da 10 voci, che misura i sintomi e i segni della malattia sulla base della visita medica e dell’anamnesi del paziente. Gli item riguardano la ptosi, la visione doppia, la chiusura degli occhi, il parlare, la masticazione, la deglutizione, la respirazione, la flessione del collo, l’abduzione delle spalle e la flessione delle anche. Ogni item viene valutato e ponderato su una scala ordinale con quattro possibili categorie. Il punteggio totale varia da 0 a 50, dove i punteggi più alti indicano menomazioni più gravi. La MG-C è composta da item provenienti da altre scale (ad esempio, QMG, MMT, MG-ADL). È stata osservata una differenza statisticamente significativa a favore di rozanolixizumab, rispetto al placebo, nella variazione del punteggio MG-C, dal basale al giorno 43 [differenza media ai minimi quadrati] -3,90 (95% CI (da -6,63 a -1,25), p<0,001 per rozanolixizumab circa 7mg/kg; differenza media ai minimi quadrati -5,53 (95% CI -8,30 a -2,97), p<0,001 per rozanolixizumab circa 10mg/kg.
La scala QMG (Quantitative Myasthenia Gravis) è un sistema di classificazione che comprende 13 voci e valuta la debolezza muscolare. Ogni elemento è misurato attraverso una scala di 4 punti, dove “0” rappresenta l’assenza di debolezza e “3” una debolezza grave. Il punteggio totale va da 0 a 39, dove punteggi più alti indicano una compromissione più importante.9 È stata osservata una differenza statisticamente significativa a favore di rozanolixizumab rispetto al placebo nella variazione del punteggio totale alla QMG, dal basale al giorno 43 [differenza media ai minimi quadrati -3,48 (95% CI (-5,61 a -1,58), p<0,001 per rozanolixizumab circa 7mg/kg; differenza media ai minimi quadrati -4,76 (95% CI -6,82 a -2,86), p<0,001 per rozanolixizumab circa 10mg/kg.
Come riportato nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto UE di rozanolixizumab, le reazioni avverse riportate più comunemente sono state cefalea (48,4%), diarrea (25,0%) e piressia (12,5%).