Disponibile in Italia del nuovo pacemaker monocamerale senza fili, un dispositivo miniaturizzato senza elettrocateteri nelle persone con bradicardia
Disponibile in Italia del nuovo pacemaker monocamerale senza fili, un dispositivo miniaturizzato senza elettrocateteri (leadless pacemaker) che regola il battito del cuore nelle persone con ritmo cardiaco più lento del normale (bradicardia).
L’impianto di pacemaker convenzionali è una procedura di routine, ciononostante è possibile che si verifichino complicanze sia durante che dopo l’intervento, tra cui infezioni o decubito, sposizionamento e usura nel tempo degli elettrocateteri. Il pacemaker senza fili Aveir VR è stato concepito per ridurre queste problematiche racchiudendo tutte le unità funzionali in una piccola capsula. Grazie alle sue dimensioni ridotte, pari a circa un terzo del volume di una normale batteria AAA, cioè circa 10 volte più piccolo di un pacemaker standard, il dispositivo può essere posizionato direttamente all’interno del ventricolo destro del cuore con una procedura mini-invasiva.
“Aveir VR è un piccolo dispositivo dotato di una potente tecnologia. È stato progettato per semplificare le procedure di impianto e di recupero” dichiara Marcello Mestriner, Country Manager della divisione Cardiac Rhythm Management di Abbott Italia “I notevoli progressi tecnologici introdotti da Aveir VR stanno trasformando il trattamento delle aritmie cardiache e migliorando gli esiti clinici eliminando le complicazioni legate agli elettrocateteri e alla tasca per i pazienti che necessitano di un pacemaker.”
Cos’è la bradicardia e cosa comporta
Normalmente la frequenza cardiaca a riposo in un soggetto adulto sano oscilla tra i 60 e i 100 battiti per minuto. Si parla di bradicardia quando la frequenza cardiaca a riposo è inferiore ai 60 battiti al minuto. Se il rallentamento del battito cardiaco non riesce a fornire all’organismo sangue e ossigeno a sufficienza, allora rappresenta un serio problema di salute. Tra le possibili conseguenze per il paziente vi sono vertigini, affaticamento, respiro affannoso o svenimenti improvvisi. La bradicardia non trattata può portare a insufficienza cardiaca oppure a morte cardiaca improvvisa. L’unico modo per trattare la bradicardia a lungo termine è quello di impiantare un pacemaker, un piccolo dispositivo che permette di monitorare costantemente l’attività cardiaca ed intervenire mediante apposite stimolazioni elettriche in caso di patologica riduzione della frequenza cardiaca.
Il nuovo dispositivo miniaturizzato
Il dispositivo è dotato di un’esclusiva capacità di mappaggio che consente ai medici di misurare i segnali elettrici all’interno del cuore e di determinare il corretto posizionamento del dispositivo prima dell’impianto definitivo. La durata prevista della batteria è superiore ai 17 anni e la sua capacità può essere fino a due volte superiore a quella degli altri pacemaker senza fili attualmente disponibili in commercio.1 Inoltre, è l’unico pacemaker senza fili che consente il recupero del dispositivo in caso di evoluzione delle esigenze terapeutiche o nel caso debba essere sostituito.
Nel mondo ogni anno si contano circa 1.250.000 impianti di pacemaker. In Italia si effettuano oltre 50mila impianti di pacemaker l’anno, con un aumento superiore al 30% negli ultimi 15 anni grazie all’allungamento dell’aspettativa di vita.