Nessun capro espiatorio per Pisa, la dirigente della Polizia non c’entra niente: trasferita per sua richiesta come confermato dal Viminale
Nessuna “prima testa che salta”, altro che capri espiatori. Il governo tiene alta, altissima, la linea della difesa orgogliosa delle forze dell’Ordine, dopo le manganellate agli studenti di Pisa. E manda in fuorigioco la teoria dell’avvicendamento” politico di Silvia Conti. Non è stata “punita”, la dirigente del reparto mobile di Firenze. Il trasferimento a Pescara, si sono affrettati a puntualizzare dal Viminale, era già previsto da tempo e niente c’entra con le cariche ai minorenni da giorni oggetto di proteste e polemiche che hanno investito anche il Presidente della Repubblica Mattarella.
La frettolosa lettura dell’”esilio” a Pescara della responsabile di quel (dis)ordine pubblico, dunque, viene fatta a pezzi direttamente dal Ministero dell’Interno. Lo spostamento, anzi, precede di qualche mese il pensionamento della dirigente previsto a settembre, e lei stessa aveva fatto richiesta in tempi non sospetti di essere riavvicinata a casa.
Non bastasse – precisa sempre il Viminale – chi dirige il reparto mobile non ha competenza sull’operatività delle squadre impegnate sul campo, ma semplicemente è tenuta a metterle a disposizione dei questori che le richiedono. Silvia Conti non è nemmeno nella lista di quelli che rischiano di essere indagati. “Il trasferimento non ha niente a che vedere coi fatti di Pisa”, conferma a Repubblica il segretario generale del Siulp di Firenze Riccardo Ficozzi.