Apre oggi lo Starbucks di Bologna, in via D’Azeglio, dove aveva sede la libreria Mondadori. Il locale ha mantenuto caratteristiche originali, tra cui un salone affrescato
È arrivato il giorno dell’apertura di Starbucks a Bologna, il 35esimo locale in Italia della catena americana di caffè e ‘frappuccini’, il primo in Emilia-Romagna (e il primo del 2024). Ufficialmente le porte ai clienti si aprono oggi, venerdì 1 marzo. Il nuovo Starbucks si trova nella parte pedonale di via D’Azeglio, a due passi da piazza Maggiore, in una location storica occupata fino a poco tempo fa dalla libreria Mondadori. I posti a sedere sono 50, divisi in due spazi. Pavimenti e soffitti originali sono stati mantenuti, compreso il salone affrescato caratteristico del palazzo storico in cui il negozio ha messo radici. Gran parte degli arredi è di legno e color mattone, a ricordare il tipico ‘rosso Bologna’. Installata anche una cassetta d’ascolto, non solo per messaggi sul locale ma in generale sulla città. Il locale è stato visitato ieri in anteprima dai giornalisti e dal sindaco Matteo Lepore, insieme all’assessora al Commercio Luisa Guidone e al direttore generale di Ascom-Confcommercio Bologna, Giancarlo Tonelli.
LA TORRE ASINELLI STORTA
Una delle cose buffe emerse questa mattina durante la visita è la torre Asinelli ‘storta’ rappresentata sulla tazza di Starbucks in vendita come souvenir nel locale. Le Due torri, simbolo di Bologna, compaiono sulla tazza insieme agli immancabili tortellini e a un bel piatto di lasagne. Ci sono anche la Basilica di San Luca, Palazzo Re Enzo, il Nettuno. Ma a ben guardare l’Asinelli e la Garisenda, un dettaglio balza all’occhio: le torri sono ‘sbagliate’, risultano invertite. Quella storta infatti è l’Asinelli, mentre la Garisenda è rappresentata come dritta, nonostante sia pendente da oltre 900 anni e da mesi osservata speciale perchè il suo stato di salute è peggiorato. Il disegnino sbagliato ha fatto sorridere molti, le battute si sprecano: “Quelli di Starbucks sono avanti, sanno già come va a finire”. La tazza è finita anche in mano al sindaco Matteo Lepore, che non è riuscito a nascondere un certo disappunto, tra il divertito e il perplesso. La sua faccia sembra dire: “Che errore! Così non va”. A parole, invece, si limita a commentare in maniera più istituzionale: “Bisognerà dirlo al general manager…”. Chiamato in causa, il capo di Starbucks Italia, Vincenzo Catrambone, ha però la risposta pronta. “Lo abbiamo fatto apposta- spiega- quando vengono fatte queste cose, non possiamo ricopiare i monumenti esattamente come sono. Se notate, sono un po’ stilizzati, per far intendere che sono le Due torri. Ma non potremmo mettere le Due torri”. Perchè? È una questione di trademark? “Eh sì- risponde il manager- quando facciamo questi disegni, vorremmo che venissero i monumenti belli come sono. Ma non è possibile. È fatto apposta così”. Quindi non le rifarete? “No”, chiude Catrambone.
I PROGETTI SPECIALI CON IL COMUNE DI BOLOGNA
L’apertura di Starbucks, in pieno centro storico, è stata concessa dal Comune in deroga al decreto Unesco, che tutela il tessuto commerciale del centro storico. In cambio, il colosso ha concordato con il Comune alcuni progetti speciali. In tema di lavoro, ad esempio, il fatto che tra i 30 assunti per il nuovo locale (fra part time e full time) ci saranno anche “ragazzi che hanno difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro”, spiega il general manager di Starbucks Italia, Vincenzo Catrambone. Un altro progetto speciale è legato all’ambiente: il punto vendita di Bologna sarà il primo in Italia a sperimentare l’iniziativa ‘Grounds for your garden’. In parole povere, per ridurre gli sprechi saranno forniti gratuitamente ai clienti sacchetti coi fondi di caffè da usare come fertilizzanti naturali per piante o giardini. Infine, il negozio offrirà ogni settimana degustazioni di caffè e di bevande stagionali. “Abbiamo lavorato a stretto contatto col Comune- conferma Catrambone- faremo attività in cui saranno coinvolti i giovani e ogni settimana faremo attività libere di ‘coffee experience’ a cui tutti possono partecipare”.
“Siamo felicissimi di aprire qui- dice il general manager- la location è bellissima e il salone affrescato garantirà una fantastica esperienza ai nostri clienti”. I prodotti sono quasi tutti rigorosamente del brand. “Abbiamo linee guida molto stringenti- spiega Catrambone- all’80% sono prodotti Starbucks. Sugli altri ci sono restrizioni molto importanti e certificazioni per cui non è facile coinvolgere produttori locali. Ma stiamo lavorando anche per regionalizzare l’offerta”.
Il nuovo arrivo, sostiene il general manager di Starbucks, aiuterà il commercio di Bologna. “A noi non arrivano le polemiche- dice Catrambone- riceviamo solo commenti positivi ed entusiasmo da parte di tutti. Non andiamo a disturbare nessuno, anzi questa apertura deve essere uno stimolo per alzare l’asticella. A volte l’arrivo di un nuovo brand serve a dare la scossa“. Sorridente Lepore, che assiste a una prima dimostrazione e degustazione di caffè sudamericano, messo in infusione e poi filtrato. “In bocca al lupo ai 30 giovani che lavoreranno qui- dice il sindaco- questa è una via vetrina della città, qui si ritrovano tante persone. E chissà che da qui non parta anche qualche libro che, come nei film, viene scritto da Starbucks”.
FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).