Da Gubbio a Città di Castello, con una tappa anche a Gualdo Tadino: Linea Verde in onda stamani su Rai 1 è alla scoperta dell’Umbria
Peppone Calabrese, Margherita Granbassi e Livio Beshir diventano per una volta agenti speciali sulle tracce dell’anima dell’Umbria. “Linea Verde”, in onda domenica 10 marzo alle 12.20 su Rai 1, sceglie di raccontare l’Umbria più intima: quella che fa da corona a Gubbio.
La città di pietra, quella che custodisce i ceri che animano una delle feste religiose e di popolo più sentite, antiche e partecipate d’Italia per celebrare Sant’Ubaldo. Non a caso, i ceri di Gubbio sono anche il simbolo dello stemma della Regione, e le Tavole eugubine sono la più antica testimonianza dell’identità umbra che si manifesta anche nell’accoglienza. Basta ricordarsi dell’incontro di San Francesco col lupo che, da terrore di Gubbio, divenne il custode della città.
Peppone Calabrese scopre i gioielli agricoli: dal maiale nero ai grani antichi, all’arte del pane, dalle produzioni di formaggi all’allevamento tutto naturale dei bovini a cavallo tra Gubbio e Sigillo, mentre Livio Beshir va in cerca dell’anima umbra tra arte, segreti della terra e ricerca in viticoltura.
Nella Gola del Bottaccione che è una sorta di libro aperto sulla geologia, Livio trova la chiave della scomparsa dei dinosauri: l’iridio, un minerale rarissimo sul nostro pianeta, ma abbondante negli asteroidi. Un altro pezzo di storia viene narrato da Livio che bussa alla bottega dell’ultimo erede dei ceramisti di Gualdo Tadino che praticavano una tecnica antichissima: la ceramica a lustro.
A oltre 800 metri di quota, poi, Livio scopre lo spumante dell’Umbria: un progetto sperimentale di viticoltura per trasformare in opportunità di sviluppo la minaccia del cambiamento climatico.
Una storia lunga 700 anni è quella dell’Università degli Uomini Originari di Costacciaro e la racconta Margherita Granbassi che scopre come il Monte Cucco sia stato acquistato appunto sette secoli fa dai contadini che lo hanno sin qui tutelato e sviluppato custodendo alcuni gioielli della natura di inestimabile valore, come le grotte carsiche che si aprono quasi in vetta al monte e sono tra le più grandi d’Europa.
Ma un vero viaggio nel tempo è quello che si compie a Città di Castello. Qui, bussando al centro delle tradizioni popolari, “Linea Verde” viene accolta a casa dei contadini che dal ‘700 a oggi hanno coltivato queste terre e dove ancora si cuociono le tagliatelle nel paiolo. Perché l’anima dell’Umbria è il senso del tempo, il rispetto della natura, la coltivazione del buono, la propensione al bello.
La puntata è stata realizzata in convenzione con la Regione Umbria. “Linea Verde” è un programma di Camillo Scoyni e di Giuseppe Bosin, Carlo Cambi, Deborah Chiappini, Lucia Gramazio, Domenico Nucera, Carola Ortuso, Yari Selvetella. Produttore esecutivo Renata Pierangelini. Capo progetto Federica Giancola. Regia di Emilia Mastroianni.