Tra gli adulti in sovrappeso o obesi un aumento dei sintomi della depressione è stato collegato a un piccolo incremento del peso corporeo
Tra gli adulti in sovrappeso o obesi un aumento dei sintomi della depressione è stato collegato a un piccolo incremento del peso corporeo, supportando l’utilità di un approccio più olistico alla gestione del peso che tenga conto dei cambiamenti nel benessere mentale delle persone nel tempo. È quanto emerge dai risultati di uno studio pubblicato di recente sulla rivista PLoS One.
Anche se diverse evidenze indicano la presenza di una relazione bidirezionale tra peso e salute mentale, si tratta di una relazione complessa e ancora poco compresa, hanno premesso gli autori. Nello specifico, non è chiaro come i cambiamenti nella salute mentale siano associati alle variazioni del peso corporeo nel tempo, un fattore importante da comprendere dal momento che la salute mentale può agire come un fattore di rischio potenzialmente modificabile per il successivo aumento di peso, informando così gli approcci di prevenzione e trattamento per il sovrappeso e l’obesità.
Piccoli incrementi mensili del peso con BMI elevato e sintomi depressivi
Per questo motivo i ricercatori hanno condotto uno studio esplorativo analizzando i dati di 2.133 adulti nel Regno Unito (età media 58 anni, 45,5% uomini) che avevano preso parte allo studio Fenland COVID-19, concepito come una coorte osservativa con raccolta di dati per un periodo di 9 mesi durante la pandemia di COVID, e che avevano completato le misurazioni mensili della salute mentale e del peso.
Valutando le associazioni tra stress, ansia e depressione con le variazioni del peso corporeo, hanno scoperto che per ogni incremento nel punteggio depressivo abituale il peso di un paziente aumentava di 45 g dopo un mese. Questa associazione è stata osservata solo nei soggetti in sovrappeso o obesi, nei quali l’aumento medio del peso è stato rispettivamente di 52 g e 71 g.
«Evidenze precedenti hanno mostrato che alcune persone hanno la tendenza a mangiare di più in risposta a emozioni negative (nota come alimentazione emotiva)» ha affermato il primo autore Julia Mueller, ricercatrice associata presso l’Università di Cambridge. «Il motivo alla base delle differenze nel comportamento alimentare non è attualmente del tutto chiaro, ma è probabile che si tratti di una combinazione di fattori come i geni, l’ambiente e le prime esperienze di vita».
Gli autori hanno sottolineato che anche piccoli cambiamenti nei punteggi depressivi erano predittivi di un aumento di peso, indipendentemente dal fatto che le persone soddisfacessero o meno la definizione di depressione clinica, a significare che questi risultati sono rilevanti per la popolazione generale e non solo per coloro che presentano livelli clinici di scarsa salute mentale.
Anche se le variazioni di peso erano piccole, hanno fatto presente che anche piccoli cambiamenti di peso che si verificano in brevi periodi di tempo possono portare a cambiamenti maggiori nel lungo termine, in particolare tra le persone in sovrappeso e obese. A parte il BMI, nessuna delle altre caratteristiche basali misurate ha moderato la relazione tra sintomi depressivi e peso, indicando che questa relazione non dipendeva da età, sesso, istruzione o occupazione.
«I nostri risultati suggeriscono provvisoriamente che, se i programmi di controllo del peso per adulti in sovrappeso o obesi monitorano i sintomi depressivi nel tempo e intervengono quando i sintomi superano il loro livello abituale (anche se i criteri per la diagnosi clinica di depressione non sono soddisfatti), questo potrebbe aiutare a prevenire futuri aumento di peso» hanno scritto gli autori. «Grazie agli smartphone è possibile raccogliere dati frequentemente per lunghi periodi di tempo (come è stato fatto in questo studio) e utilizzarli per fornire un supporto adattivo e specifico al contesto».
«Chi ha un alto indice di massa corporea corre già un rischio più elevato di sviluppare altre condizioni di salute, pertanto questo incremento ponderale potrebbe potenzialmente portare a un ulteriore deterioramento della loro salute» hanno sottolineato. «Nelle prossime ricerche intendiamo valutare come possiamo utilizzare la nostra comprensione della relazione tra benessere mentale e peso corporeo per sviluppare programmi di gestione del peso con un maggiore supporto psicologico».
Referenze
Mueller J et al. The relationship of within-individual and between-individual variation in mental health with bodyweight: An exploratory longitudinal study. PLoS One. 2024 Jan 10;19(1):e0295117.