Eli Lilly ha annunciato che la sua terapia genica sperimentale AK-OTOF ha ripristinato l’udito di un bambino entro 30 giorni dalla somministrazione
Eli Lilly ha annunciato che la sua terapia genica sperimentale AK-OTOF ha ripristinato l’udito di un bambino entro 30 giorni dalla somministrazione: i dati provengono da uno studio di Fase I/II.
Il paziente, un bambino di 11 anni al momento del trattamento, soffriva di una “profonda perdita dell’udito” fin dalla nascita a causa di una condizione genetica. In seguito al trattamento con AK-OTOF, tuttavia, il paziente ha recuperato gradualmente l’udito, raggiungendo soglie di 65-20 dB HL e rientrando infine nell’intervallo di normalità per alcune frequenze sonore entro il 30° giorno.
Lilly afferma che l’AK-OTOF, così come la procedura chirurgica per somministrare la terapia genica, è stata nel complesso sicura e ben tollerata, senza eventi avversi gravi.
“La terapia genica per la perdita dell’udito è un obiettivo a cui medici e scienziati di tutto il mondo lavorano da oltre 20 anni”, ha dichiarato in un comunicato John Germiller, chirurgo e direttore della ricerca clinica del Children’s Hospital di Philadelphia.
“Sebbene la terapia genica che abbiamo eseguito sul nostro paziente sia servita a correggere un’anomalia in un gene molto raro, questi studi potrebbero aprire le porte a un uso futuro per alcuni degli oltre 150 geni che causano la perdita infantile dell’udito “, ha aggiunto Germiller.
Il paziente di 11 anni è stato arruolato nello studio AK-OTOF-101 di Lilly, un trial di fase I/II che valuta la sicurezza, la tollerabilità e la bioattività di AK-OTOF-101 a dosi crescenti. Lo studio prevede l’arruolamento di 14 pazienti, di età compresa tra i due e i 17 anni, in due sedi negli Stati Uniti e una a Taiwan. Il Children’s Hospital of Philadelphia è uno dei siti di sperimentazione clinica per AK-OTOF-101.
I pazienti arruolati in AK-OTOF-101 soffrono di una forma genetica di perdita dell’udito che deriva da mutazioni nel gene otoferlina. Circa 200mila persone in tutto il mondo soffrono di ipoacusia mediata da otoferlina, per la quale non esistono attualmente risposte farmacologiche approvate.
Il gene OTOF codifica per una proteina, nota come otoferlina, coinvolta nell’insorgenza di forme di sordità neurosensoriale profonda associata al locus DFNB9. L’otoferlina è, infatti, una proteina espressa sulle cellule ciliate della coclea, che sono le cellule responsabili della conversione delle onde sonore in segnali elettrici che vengono poi trasmessi al cervello.
Come funziona il farmaco
AK-OTOF di Lilly è una duplice terapia genica veicolata da vettori virali adeno-associati che mira a ripristinare le capacità uditive dei pazienti attraverso la distribuzione di una copia funzionale del gene c nelle cellule ciliate della coclea interna. AK-OTOF è stato inizialmente sviluppato dallo specialista di medicina di precisione Akouos, che Lilly ha acquistato nell’ottobre 2022 per 487 milioni di dollari.
Come funziona il farmaco
AK-OTOF di Lilly è una duplice terapia genica veicolata da vettori virali adeno-associati che mira a ripristinare le capacità uditive dei pazienti attraverso la distribuzione di una copia funzionale del gene c nelle cellule ciliate della coclea interna. AK-OTOF è stato inizialmente sviluppato dallo specialista di medicina di precisione Akouos, che Lilly ha acquistato nell’ottobre 2022 per 487 milioni di dollari.
Una volta che il vettore virale raggiunge le cellule ciliate, integra il gene OTOF normale nel loro DNA. Il gene OTOF normale consente alle cellule ciliate di produrre una proteina otoferlina funzionante. La proteina otoferlina funzionante stabilizza le cellule ciliate e migliora la loro risposta alle onde sonore. Questo porta a un miglioramento della capacità di sentire i suoni.
L’AK-OTOF ha ricevuto dalla Fda le designazioni di farmaco orfano e di malattia pediatrica rara nell’aprile 2021.
I primi dati positivi dello studio pongono Lilly in diretta concorrenza con Regeneron, che sta sviluppando una terapia genica a base di otoferlina, denominata DB-OTO.
Nell’ottobre 2023, Regeneron ha comunicato i primi risultati del primo paziente trattato, un neonato di età inferiore ai due anni. Alla sesta settimana, il paziente ha dimostrato miglioramenti nella risposta uditiva, misurata dalla risposta del tronco encefalico uditivo, che è una misura fisiologica convalidata della sensibilità uditiva.