Pressing dei Collettivi filo-palestinesi: l’Università di Torino non parteciperà al bando 2024 Maeci per la cooperazione scientifica con Israele
L’Università di Torino non parteciperà al bando 2024 Maeci per la cooperazione scientifica con Israele. È questa la decisione presa dalla maggioranza del Senato accademico che ieri si è espresso al termine di un assemblea con i collettivi ‘Cambiare Rotta’ e ‘Progetto Palestina‘. “In un momento in cui i paesi e le aziende continuano a finanziare la struttura oppressiva coloniale, responsabile dell’attuale genocidio ai danni della popolazione palestinese, diventa essenziale eliminare ogni coinvolgimento tra i nostri atenei, la filiera bellica e le istituzioni israeliane: per questo, a partire dal risultato di oggi, continueremo a mobilitarci finché ogni accordo e ogni forma di complicità non saranno recisi, a partire dal prossimo senato accademico straordinario, in cui si discuterà dell’adesione del Senato alla lettera aperta indirizzata al ministro Tajani da parte della comunità accademica, in cui si chiede la sospensione di questo bando in ogni università a livello nazionale”, hanno scritto in un post Instagram i ragazzi di ‘Progetto Palestina’.
La decisione dell’Università di Torino, ha scatenato molte polemiche dividendo la politica. A criticare la presa di posizione sul bando del ministero degli esteri e della Cooperazione, sono stati tutti gli schieramenti vicini al governo Meloni, compresa la premier, preoccupata per l’ondata crescente di antisemitismo nelle istituzioni. “Temiamo un crescente isolamento di Israele”, ha detto la presidente del Consiglio alla Camera. “Ribadisco che considero grave l’ondata di antisemitismo dilagante anche nella nostra opinione pubblica anche nelle nostre istituzioni, come il caso dell’Università di Torino. Non sono d’accordo sul ripristino immediato dei fondi all’Unrwa”.
GASPARRI (FI): IN ATENEI PREOCCUPANTE ANTISEMITISMO DI RITORNO
“Gli Atenei hanno una loro autonomia e sono luoghi dove la libertà di espressione è particolarmente tutelata. Le nostre università sono storicamente luoghi di dibattito, di confronto e talvolta anche di contestazioni che, entro i binari di una dialettica politica normale, hanno anche caratterizzato la storia del paese. Tuttavia ultimamente stiamo assistendo ad effervescenze francamente difficili da sottovalutare: si sta manifestando un vero e proprio antisemitismo di ritorno. Ed è triste che alcuni Atenei decidano di non collaborare più con le università israeliane”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri intervenendo in Aula sulla decisione dell’università di Torino di non partecipare al bando 2024 per la cooperazione scientifica con Israele. “Le manifestazioni e le iniziative di intolleranza – ha proseguito – sono diffuse e di varia natura. Nei giorni scorsi, all’Ateneo Federico II di Napoli, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, giornalista noto per la sua competenza sui temi internazionali e direttore di un giornale collocato, come suo diritto, in una certa galassia culturale, ha dovuto rinunciare a una conferenza. A Roma, alla Sapienza, a un altro giornalista, David Parenzo, è stato impedito di parlare per la sua appartenenza al mondo ebraico. Non dimentichiamo, poi, una serie di atteggiamenti di alcuni professori e di alcuni consessi accademici. È una situazione intollerabile che non va sottovalutata e bene fanno le istituzioni democratiche a manifestare il loro sdegno. L’auspicio è che tutti quelli che possono influenzare comportamenti e atteggiamenti parlino, perché i silenzi nel passato hanno determinato più guasti delle urla”, ha concluso.
ROMEO CHIEDE CONVOCAZIONE URGENTE COMMISSIONE SEGRE SU UNIVERSITÀ TORINO
“Chiediamo una convocazione urgente della commissione Segre al fine di intervenire per stigmatizzare la decisione dell’Università di Torino. Alla luce dei fatti di questi giorni, è necessaria anche una posizione chiara del governo, confidando che il ministro Bernini stia già lavorando per una soluzione. Ci hanno insegnato che gli orrori nella storia sono frutto dell’indifferenza, noi non vogliamo essere indifferenti”. Così il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, intervenendo a Palazzo Madama sulla decisione dell’Università di Torino di sospendere le nuove collaborazioni con le realtà accademiche israeliane. “Il fatto che l’Università di Torino abbia deciso di dire no ai progetti di collaborazione con Israele è increscioso e segue altri episodi preoccupanti, come la lettera degli oltre 1700 accademici. Alcuni studenti vorrebbero rompere qualsiasi collaborazione con Israele, un comportamento figlio di un’ondata di antisemitismo, dimenticando che le collaborazioni scientifiche e gli scambi accademici sono portatori di pace. Dove sono finiti il dialogo, l’accoglienza, la lotta al razzismo? Sono questi i valori che si insegnano in alcune università? Se questo succede è il caso di dire ‘mala tempora currunt’”, conclude.
FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).