Il saluto all’Italia, in Florida, del campione altoatesino Jannik Sinner. Buffon: “Anche i miei figli ti seguono, tutti parlano di tennis. È bellissimo”
L’Azzurro del tennis e gli Azzurri del pallone, vertice a Miami. Sinner incontra la Nazionale in Florida, tra sorrisi, frasi di rito e il tormentone ricorrente di tutto lo sport italiano: “Chi è il Sinner del nostro calcio?”. Vale per Spalletti (nel suo caso il prescelto sarebbe… Chiesa), come per ogni malcapitato allenatore di qualsiasi disciplina (Gianni Petrucci, per esempio, l’altro giorno ha detto che il Sinner del basket è… Melli. Le motivazioni restano ignote). Lui, loro, si prestano volentieri.
Sinner è reduce dalla sconfitta con Alcaraz ad Indian Wells, ed è a Miami per riprovarci col secondo Masters 1000 americano. Ha fatto visita, convocato a mezzo stampa più volte da Spalletti, all’Italia che invece giocherà in amichevole contro il Venezuela. Ad accoglierlo anche il presidente federale Gravina.
Spalletti l’ha presentato così: “Viene facile parlare di autodisciplina e di motivazioni, basta prendere un pezzetto di lui“. E Buffon: “Ti seguiamo sempre con grande orgoglio, è bello. Anche i miei figli ti seguono, tutti parlano di tennis. È bellissimo”.
Sinner ha scambiato un po’ con tutti, i giocatori e il capo delegazione Gigi Buffon, dopo un applauso collettivo nel cerchio di centrocampo. In tuta e pantaloncini grigi è rimasto a vedere quasi tutto l’allenamento degli azzurri, e sarà probabilmente sugli spalti per assistere alla partita.