Bonus facciate, a Livorno truffa record da 18 milioni di euro: al centro del sodalizio ci sarebbe un commercialista. Sembra che i lavori non siano mai stati eseguiti
Truffa da record a Livorno legata ai bonus edilizi. È quella che sostengono di aver scoperto le fiamme gialle che hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo, emessi dal Gip del tribunale di Livorno, di presunti crediti fiscali fittizi per oltre 18 milioni accumulati da 10 imprese edilizie. Nei guai un commercialista, ritenuto a capo di un sodalizio volto a sfruttare in maniera illegittima il bonus facciate: il credito d’imposta che consente una detrazione fiscale del 90% per le spese sostenute negli interventi di ristrutturazione e riqualificazione di edifici esistenti. Contro il professionista è stata spiccata una misura cautelare interdittiva, mentre i rappresentanti legali delle aziende sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.
L’indagine avviata l’anno scorso a carico del commercialista e di due imprese edili, e che già nel 2023 aveva portato a sequestrare 8,33 milioni di crediti d’imposta, si è poi estesa ad altre otto aziende che secondo le investigazioni non avrebbero avuto gli strumenti e le strutture operative per giustificare la maturazione di un ammontare così cospicuo del bonus. Peraltro, secondo quanto accertato dai finanzieri, i lavori di ristrutturazione negli immobili- a detta dei rispettivi proprietari- non sarebbero mai stati realizzati. A loro volta, i costi presentati in fattura sarebbero sproporzionati rispetto alle metrature degli appartamenti indicati nelle dichiarazioni inviate all’Agenzia delle entrate. L’azione congiunta dell’agenzia e della guardia di finanza ha dunque scongiurato tempestivamente che l’imponente credito d’imposta potesse essere monetizzato, procurando un danno alle casse dello Stato.