San Giovanni Bosco – per tutti semplicemente Don Bosco – è al centro di “Italiani” con Paolo Mieli, riproposto lunedì 1° aprile alle 17.45 su Rai Storia
Ha dedicato la vita intera ai ragazzi più poveri nella Torino dell’Ottocento, intuendo l’importanza della formazione e dei luoghi dove coltivare l’educazione dei giovani. San Giovanni Bosco – per tutti semplicemente Don Bosco – è al centro di “Italiani” con Paolo Mieli, riproposto lunedì 1° aprile alle 17.45 su Rai Storia in occasione del 90° anniversario della canonizzazione.
“Oggi Don Bosco è senza dubbio il piemontese italiano universale per la Chiesa e per il mondo” afferma Angel Fernandez Artime, Rettore Maggiore della Congregazione Salesiana.
“Don Bosco è stato prima di tutto un italiano tenace, un italiano che ha veramente pensato all’Italia, senza occuparsi di politica, ma pensando agli italiani” ricorda Domenico Agasso della Stampa.
E Paolo Mieli aggiunge: “Don Giovanni Bosco è stato uno dei religiosi più amati, ma nell’Ottocento, non era facile per un sacerdote essere amato dagli italiani. Il Risorgimento in quell’occasione fu fatto in contrasto con la Chiesa cattolica. È questa la stagione in cui si è trovato ad operare don Giovanni Bosco e a fare proseliti con uno spirito di lealtà verso il suo Papa Pio IX, ma senza mai scadere nel diventare un sacerdote reazionario”. Il documentario ricostruisce i successi e gli insuccessi della sua vita, i suoi scontri e incontri con personaggi famosi, il suo carisma, il suo metodo, la sua spiritualità, i suoi continui viaggi e le sue misteriose doti soprannaturali.
“La sua è stata una religione sociale rivoluzionaria, coraggiosa, che ha cambiato completamente quello che era l’assetto della cultura e della società che gli era attorno” conclude Marco Pizzo, vicedirettore Museo del Risorgimento di Roma.