Ilaria Salis dal carcere in Ungheria ringrazia Mattarella


Ilaria Salis, in carcere a Budapest da oltre un anno, ringrazia Mattarella: “Impressionata dalla sua telefonata così rapida”

ilaria salis

Dopo l’interessamento del Presidente Mattarella (che alla vigilia di Pasqua ha telefonato a suo padre assicurandogli che farà ciò che è in suo potere fare per aiutare a sbloccare la situazione), Ilaria Salis manda un messaggio di ringraziamento al presidente della Repubblica: dal carcere ungherese in cui è rinchiusa da quasi 13 mesi, l’insegnante e attivista antifascista ha rilasciato all’Ansa una dichiarazione per esprimere la propria gratitudine nei confronti di Mattarella: “Sono molto contenta, ringrazio davvero il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Mi ha molto impressionato che abbia telefonato lui in prima persona e che lo abbia fatto con questa rapidità. Lo ringrazio davvero tanto per il suo coinvolgimento”.

La docente milanese è da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. Del suo caso si è cominciato a parlare con forza dalla fine di gennaio, quando rimbalzarono ovunque le immagini della donna in ceppi nell’aula del Tribunale di Budapest dove è a processo. Partirono un tam tam e una mobilitazione e anche in Italia si chiese a gran voce di attivarsi per farle avere i domiciliari: ma sia il ministro della Giustizia Nordio che quello degli Esteri Tajani dissero che non si poteva interferire con un processo in corso in un altro paese. Ilaria Salis è nuovamente apparsa in catene anche all’udienza del 28 marzo, al termine della quale alla 39enne non sono stati concessi i domiciliari come si sperava. Il padre si era mostrato deluso e scoraggiato. E a quel punto era arrivata la telefonata di Mattarella.

LE ACCUSE CONTRO ILARIA SALIS

L’attivista antifascista, che è originaria di Monza e di professione fa la maestra di scuola elementare, è in carcere a Budapest dall’11 febbraio 2023, dopo l’arresto con l’accusa di aver aggredito due neonazisti dopo la fine di una manifestazione. La donna era andata a Budapest quel giorno per partecipare ad una contromanifestazione antifascista organizzata in occasione del ‘Giorno dell’onore‘, con cui i ‘nostalgici’ ricordano l’anniversario di quando un battaglione nazista nel 1945 tentò di impedire l’assedio di Budapest da parte dell’Armata Rossa. Ilaria Salis era stata fermata e trovata in possesso di un manganello. La difesa della donna sostiene lo avesse con sè per autodifesa. Ci sono alcune immagini video che documentano l’aggressione da parte di due persone ai militanti neonazisti (feriti non in modo grave, con una prognosi di sette giorni), ma Ilaria Salis nega di essere tra gli aggressori: nel video tutti i protagonisti dell’aggressione indossano passamontagna. Il padre ha inoltre spiegato che la figlia non corre in quel modo, ragion per cui è convinto non si tratti di lei.