Asma pediatrico: nessun legame tra corticosteroidi e ricoveri per polmonite


Nei bambini con asma non esisterebbe un’associazione tra l’impiego di corticosteroidi per via inalatoria (ICS) e il rischio di ospedalizzazione per polmonite

Asma pediatrico

Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Thorax, nei bambini con asma non esisterebbe un’associazione tra l’impiego di corticosteroidi per via inalatoria (ICS) e il rischio di ospedalizzazione per polmonite. Tali risultati, pertanto, suffragano la safety di questi farmaci nella gestione dell’asma pediatrico, contrariamente ad altri studi osservazionali pubblicati.

Razionale e disegno dello studio
Gli ICS rappresentano la pietra miliare della farmacoterapia dell’asma e sono utilizzati come trattamento di prima linea, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Eppure, nonostante siano considerati generalmente sicuri, alcuni studi clinici suggeriscono che gli ICS aumentano il rischio di polmonite negli adulti con Bpco. Più limitati, invece, sono i dati relativi alla safety d’impiego degli ICS nei bambini asmatici.

L’asma è una malattia cronica che richiede una farmacoterapia a lungo termine per prevenire le infiammazioni dannose, la perdita di funzionalità polmonare e altri effetti avversi a lungo termine. La maggior parte dei pazienti asmatici sviluppa i sintomi e inizia la terapia con ICS durante l’infanzia, quando i polmoni e il sistema immunitario sono ancora in fase di sviluppo e il rischio di infezioni respiratorie è elevato. Diventa imperativa, pertanto, la necessità di indagare sui potenziali effetti avversi degli ICS nei bambini, come il rischio di polmonite, e sono necessarie delle conferme (o smentite) in tal senso da ampie casistiche di pazienti nella real life.

Di qui il nuovo studio, che si è proposto di valutare la possibile associazione tra l’impiego di ICS e il rischio di ospedalizzazione per polmonite in pazienti svedesi affetti da asma pediatrico (età compresa tra 2 e 17 anni), rispetto al mancato ricorso a questi farmaci.

I ricercatori hanno condotto questo studio di coorte real-world includendo 424.965 individui in età pediatrica (2-17 anni di età), con conferma di asma, da gennaio 2007 a novembre 2021. Sono stati utilizzati i registri elettronici dei farmaci dispensati per identificare i pazienti che avevano iniziato l’assunzione di ICS rispetto a quelli non trattati.

Dopo aggiustamento dei dati per la presenza di possibili fattori confondenti, è stato stimato il rischio di ospedalizzazione con una diagnosi primaria di polmonite.
La diagnosi di asma è stata confermata utilizzando i codici ICD-10 del Registro nazionale svedese dei pazienti e i codici di distribuzione dei farmaci per l’asma del Registro svedese dei farmaci prescritti.

Risultati principali
I ricercatori hanno registrato 369 ricoveri per polmonite nella coorte che utilizzava ICS (n=249.351) nel corso di un follow-up medio di 0,9 anni e 181 ricoveri per polmonite nella coorte non trattata nel corso di un follow-up medio di 0,7 anni.

Dopo aggiustamento dei dati per la presenza di fattori confondenti, l’età media degli episodi di impiego e non impiego di ICS al basale era di 10,5 anni, con un 46% di ragazze in entrambe le coorti.
I ricercatori hanno osservato che i tassi di incidenza ponderati di ospedalizzazione per polmonite erano pari a 14,5 eventi/10.000 anni-paziente nella coorte che utilizzava ICS e a 14,6/10.000 anni-paziente nella coorte che non era sottoposta a trattamento con questi farmaci.

I tassi di incidenza non ponderati erano rispettivamente pari a 15,8 eventi/10.000 anni-paziente e a 11,5/10.000 anni-paziente.  Rispetto al mancato impiego di ICS, l’ hazard ratio (HR) ponderato per l’ospedalizzazione per polmonite associata all’uso di ICS è stato pari a 1,06 (IC95% : 0,88-1,28), con una differenza assoluta pari a -0,06 (IC95%:  da -2,83 a 2,72 eventi/10.000 anni-paziente).  L’HR non ponderato e associato all’impiego di ICS è stato pari a 1,44 (IC95%: 1,21-1,72).

L’analisi secondaria (che ha preso in considerazione sia i ricoveri che le visite ambulatoriali di emergenza per polmonite) ha evidenziato 1104 eventi nella coorte che utilizzava ICS e 504 eventi nella coorte che non utilizzava questi farmaci.

L’HR ponderato associato all’uso di ICS è stato pari a 1,10, con un’analisi per sottogruppi che ha mostrato gli HR ponderati per gruppi di età (0,88 nella fascia 2-5 anni; 0,99 nella fascia  6-11 anni; 1,28 nella fascia 12-17 anni).
Gli HR ponderati associati all’impiego di ICS e stratificati in base al genere, erano pari a 1,12 per i ragazzi e a 1,06 per le ragazze.

Ulteriori analisi stratificate hanno mostrato che l’HR per l’impiego di ICS in monoterapia (n=222.872) e l’ospedalizzazione per polmonite era pari a 1,04, mentre l’HR per l’impiego di ICS in combinazione con beta agonisti a lunga durata d’azione (LABA) (n=26.692) e l’ospedalizzazione per polmonite era pari a 1,18.

Da ultimo, l’analisi per sottogruppi in base ai diversi ICS utilizzati mostrato HR simili per budesonide (1,03) e fluticasone (1,05).

Riassumendo
In conclusione, pur con alcuni limiti metodologici intrinseci ammessi dagli stessi autori (presenza di fattori di confondimento non misurati e di bias da misclassificazione relativi ad outcome e all’esposizione al trattamento), i ricercatori hanno concluso affermando che “…lo studio non ha trovato alcuna evidenza a favore dell’esistenza di un’associazione tra l’impiego di ICS e il rischio di ospedalizzazione per polmonite tra i bambini con asma, rispetto al mancato impiego di questi farmaci. I risultati ottenuti, pertanto, suffragano ulteriormente la sicurezza d’impiego di ICS per la gestione dell’asma pediatrico”.

Bibliografia
Sielinou Kamgang KH et al. Use of inhaled corticosteroids and the risk of hospitalization for pneumonia in children with asthma: a nationwide cohort study. Thorax. Published online January 6, 2024. doi:10.1136/thorax-2023-220742
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