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Online “Diversity”, il primo album di Diletta Longhi

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“Diversity”, il primo album di Diletta Longhi prodotto da Birdbox Records, è disponibile in CD e sulle piattaforme di streaming digitale

diletta longhi

“Diversity” è un concentrato di piccoli universi “diversi” fatti di sonorità e «messaggi sussurrati ad alta voce». Diletta Longhi è alla sua prima uscita ufficiale con un album in bilico tra jazz e world music. Si respirano suoni africani, europei e americani in alcune delle loro forme ed evoluzioni, dal reggae al jazz, dal soul all’hip-hop, dal pop al rock. La voce calda e corposa di Diletta Longhi è il filo conduttore di questo album eterogeneo che non smette di stupire ad ogni ascolto.

“Diversity”, title track dell’album di debutto di Diletta Longhi sarà disponibile per la messa in onda radiofonica. Il primo messaggio associato al lancio dell’album della giovane Singer e songwriter è «Diversity is something good» e si presenta con un sound nu jazz ispirato alla nuova scena americana.

Diletta Longhi nasce a Lecco, animo sensibile e attenta osservatrice del mondo, sin da giovanissima ama giocare con le parole che diventano sin da subito poesia (ha pubblicato In bilico, trovo l’equilibrio per Habanero/Erga Edizioni, 2018). Diplomata al Conservatorio di Parma con Serena Ferrara e specializzatasi al Conservatorio di Bari con Gianna Montecalvo, oggi insegna, scrive e compone.

«Credo che il disco presenti un buon equilibrio fra scrittura, arrangiamento e libertà espressiva. Per me è molto importante dare valore alle parole che si pronunciano e al messaggio che si vuole lanciare» racconta Diletta Longhi. La musica è un linguaggio universale e come tale può trattare anche argomenti importanti e sensibili che possono essere colti da più persone. E se si ha un dono, e anche una spiccata sensibilità come nel caso di Diletta, non si può far altro che esserne il tramite. «In “Diversity” si canta d’amore ma non solo; mi lascio andare a riflessioni sull’evoluzione umana, che diventa consapevolezza di ciò che riserva il futuro all’essere umano e del rapporto con la Natura». Un album con dei concetti su cui riflettere, lanciati al mondo e lasciati andare, come semi in balia del vento «nella speranza che trovino nuove terre fertili in cui depositarsi per poi germogliare».

Otto, in totale i brani – oltre al singolo e title track Diversity – che compongono l’album: Under Water è il brano che ha convinto il patron di Birdbox Records, Lorenzo Vella ad investire sul progetto su sollecitazione del chitarrista Francesco Mascio. We belong to the Forest è un messaggio di rispetto nei confronti della Natura. Looking into Myself nata inizialmente come Ballad è un inno alla vita che richiama le sonorità a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70. A Change is meant to come è un funky jazz in duetto con Nicola Scagliozzi. In Sometimes emergono le chitarre elettriche. Voglio un mondo vero, unico brano in italiano, è un “j’accuse” alla società moderna, all’informazione, all’economia, ai singoli individui. L’album termina con una ninna in spagnolo, Canción de Cuna.

La formazione che ha registrato il disco è composta da sette eccellenti musicisti provenienti da diverse zone d’Italia: dalla Puglia, Nicola Scagliozzi, pugliese, che oltre ad occuparsi degli arrangiamenti, ha suonato basso, contrabbasso, chitarra, percussioni e cori; e Antonio Cicoria alla batteria. Sempre pugliese, ma attualmente a Firenze, Flavio Buccino, alle percussioni africane, sudamericane e alla Kora. Dal Lazio, Francesco Mascio alle chitarre e Giuseppe Sacchi al pianoforte, al Rhodes e al Synth. Luigi Acquaro (pugliese) al sax tenore, Roberto Solimando (pugliese trapiantato a Bologna) al trombone ed il partenopeo Raimondo Esposito a tromba e flicorno.

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