Bassetti lancia l’allarme per un’epidemia di morbillo


L’infettivologo genovese Matteo Bassetti lancia l’allarme: “In corso un’epidemia di morbillo. Colpisce quasi esclusivamente non vaccinati”

È in corso un’epidemia di morbillo, che sta colpendo quasi esclusivamente persone non vaccinate. Era ampiamente previsto che succedesse. Nessuna sorpresa“. Lo dice in un post su X il direttore della Clinica di Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, il professor Matteo Bassetti. L’infettivologo genovese non ha mai nascosto la causa dell’epidemia: “L’aumento è principalmente dovuto alla minor copertura vaccinale, soprattutto durante la pandemia covid- spiega Bassetti- la maggior parte dei casi si è verificata nella fascia d’età tra uno e quattro anni. Ma in Italia, invece, a essere più colpita è stata la fascia tra 15 e 30 anni. Bisogna essere preparati e verificare la possibilità di offrire a queste persone il ciclo vaccinale completo. Il morbillo, infatti, è una malattia grave, molto contagiosa“.

PERCHÉ SI PARLA MOLTO DEL MORBILLO?

Nel 2023 c’è stato un forte aumento in tutta Europa dei casi di morbillo, riportato dall’Oms, che ha registrato lo scorso anno nel continente europeo 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Anche in Italia il sistema di sorveglianza, coordinato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha registrato nel 2023 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 29 e a febbraio 35, per il 30%-40% importati.

213 CASI DI MORBILLO NEI PRIMI TRE MESI DEL 2024

Con gli 86 casi di marzo, salgono a 213 le segnalazioni di morbillo registrate dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) nel primo trimestre 2024. Di questi, 181 casi sono stati confermati in laboratorio (66 a marzo), 9 probabili e 23 casi possibili. Diciotto dei casi segnalati (8,4%) sono casi importati. È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Iss su morbillo e rosolia segnalati al sistema di sorveglianza dal 01/01/2024 al 31/03/2024. Per quanto riguarda la rosolia, invece, nessun caso segnalato nel 2024.
L’incidenza nazionale di morbillo nel periodo è stata pari a 14,5 casi per milione di abitanti. Quindici Regioni hanno segnalato casi, di cui tre Regioni (Lazio, Sicilia e Toscana) hanno segnalato complessivamente 68% dei casi (146/213). L’incidenza più elevata è stata osservata nella Regione Lazio (44,9/milione).
L’età mediana dei casi segnalati è pari a 31 anni (range: 0 – 69 anni). Il 74,2% ha un’età compresa tra 15 e 64 anni. L’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (63,3 casi per milione), seguita dalla fascia 15-39 anni (28,3 casi per milione). Sono stati segnalati 11 casi in bambini con meno di un anno di età.
Su 187 casi su 213 è stato possibile sapere se fossero vaccinati o no. Ne è emerso che in 165 casi (88,2%) le persone per cui si segnalava il morbillo erano non vaccinati al momento del contagio, 11 casi erano vaccinati con una dose, 9 casi con due dosi e per 2 casi non era noto il numero di dosi effettuate. Undici dei casi segnalati sono operatori sanitari, di cui sei non vaccinati.
Il 48,8% dei casi segnalati per morbillo è stato ricoverato (104/213) e 38 casi si sono rivolti ad un Pronto Soccorso. Cinquantasei casi (26,3%) hanno riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (n=26) e polmonite (n=23). È stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato.
I dati preliminari dei casi di morbillo genotipizzati (63 dei 181 casi confermati) mostrano la seguente distribuzione: 61 casi con genotipo D8 e 2 casi con genotipo B3.

IN ITALIA È STATA TROVATA UNA VARIANTE CHE SFUGGE AI TEST. CHE VUOL DIRE?

Uno studio dell’università di Milano e dell’Iss ha trovato anche in Italia, dopo che era stata descritta in Svizzera, una variante del morbillo in cui si riscontrano alcune mutazioni che danno una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, anche se diverso da quello utilizzato maggiormente nel nostro paese. Questo risultato suggerisce di continuare a mantenere alta la nostra soglia di attenzione per verificare l’eventuale necessità di aggiornamento dei test molecolari. Inoltre, i test molecolari non sono gli unici tipi di test in uso per confermare una diagnosi di morbillo. I test principali per la conferma della diagnosi sono infatti i test sierologici, in particolare la misurazione delle IgM specifiche.