Chi è Fabio Maria Damato, il manager di Chiara Ferragni accusato da Fedez durante l’intervista di ieri sera al programma “Belve”
Nella sua intervista a Belve, Fedez non ha nascosto la sua antipatia per Fabio Maria Damato, il manager di Chiara Ferragni. Senza citarne il nome, il rapper ha dichiarato: “Chiara ha scelto di prendersi tutte le responsabilità, lei poteva e doveva spiegare che le responsabilità non sono tutte sue. Anche dei manager? Di un manager, uno solo”. Uomo di fiducia che è stato definito dall’imprenditrice “il mio braccio destro, sinistro, tutto. Mi aiuta in qualsiasi attività lavorativa”.
Una persona imprescindibile che, secondo indiscrezioni, Fedez avrebbe voluto fosse licenziato dopo lo scandalo Balocco. Per il caso del pandoro e per quello delle uova di Pasqua Dolci Preziosi, ora anche lui è indagato per truffa aggravata.
CHI È DAMATO
Fabio Maria Damato, effettivamente, ha un ruolo preponderante in tutte le attività di Chiara Ferragni. È general manager di TBS Crew Agency, The Blond Salad e di Chiara Ferragni Collection. È, inoltre, executive comiteee member di Camera Moda Fashion Trust. Ha studiato alla Bocconi di Milano dove si è laureato in Economia aziendale nel 2008. Ha iniziato nel mondo del giornalismo, scrivendo di moda. Da dicembre 2023, mese in cui è scoppiato lo scandalo beneficenza, è sparito da Instagram dove a seguirlo sono 88.7k followers. In più, non è stato più visto al fianco della Ferragni.
SOCIO IN AFFARI, AMICO DA SEMPRE
Socio in affari di Chiara, D’Amato è prima di tutto amico di sempre dell’influencer. I due si sono conosciuti a Cremona tra i banchi di scuola e da allora non ha mai smesso di essere consigliere e confidente. Ha, persino, organizzato il baby shower di Vittoria, la secondogenita dei Ferragnez. Con Fedez, invece, non c’è stato mai buon sangue. E, come ha fatto notare qualcuno in rete, non è un caso che nella settimana di permanenza a Sanremo per il festival nel 2023 la coppia avesse deciso di pernottare in ville diverse, a debita distanza.
FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).