Sequestrate polizze di pegno del valore complessivo di oltre 450.000 euro, riconducibili a tre esponenti di un’organizzazione criminale di etnia rom
gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma, hanno sequestrato numerose polizze di pegno del valore complessivo di oltre 450.000 euro, riconducibili a tre esponenti di un’organizzazione criminale a base parentale, di etnia rom, stanziale in questo Capoluogo e dedita a delitti contro la fede pubblica ed il patrimonio, quali furti e rapine in abitazioni, in diverse località del territorio nazionale, truffe ai danni di anziani, anche tramite piattaforme di annunci online, riciclaggio di veicoli di lusso ed altre attività delittuose.
Le polizze di pegno rintracciate presso un Banco Pegni della Capitale risultavano stipulate su 19 orologi Rolex, 9 dei quali modello Daytona, di cui 7 in oro, 1 acciaio e oro e 1 acciaio, nonché su diversi gioielli.
Nei confronti dei predetti, nello scorso mese di marzo era stato eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione -, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica di Roma e dal Questore di Roma, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “Gialla e Nera”.
Nell’occasione venivano sequestrati, in collaborazione con la Guardia di Finanza, beni e assetti societari, per un valore complessivo di 1,8 milioni di euro, tra cui immobili, società e autovetture di lusso poiché di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, ovvero frutto di attività illecite o che ne costituiscono il reimpiego.
Le indagini patrimoniali svolte, che abbracciavano l’arco temporale di oltre un ventennio, avevano evidenziato come i tre proposti, a fronte di un’assoluta sproporzione tra la complessiva situazione reddituale “dichiarata” e il patrimonio direttamente o indirettamente loro riconducibile, avessero effettuato importanti investimenti mobiliari, immobiliari e avessero acquisito partecipazioni societarie, il tutto finanziato attraverso i profitti illecitamente conseguiti.
Le polizze in sequestro, alla cui base sono posti numerosi orologi di pregio ed altri preziosi, rappresentano il “tesoretto” del clan che è stato oggetto di clamore mediatico in seguito all’incidente stradale, accaduto la notte tra il 18 ed il 19 luglio 2022, sul Grande Raccordo Anulare (in prossimità dell’area di servizio Casilina Est), nel corso del quale, al termine di una folle corsa, a bordo di una costosa AUDI R8, perdeva la vita il giovane figlio di uno dei proposti.