Il dilemma dell’IA: il 66% teme la perdita del lavoro, ma sempre la stessa percentuale si aspetta una facilitazione della vita secondo il report MACRO
In un’indagine innovativa condotta dall’agenzia internazionale di comunicazione MARCO, viene alla luce l’intricato panorama di opinioni ed emozioni che circondano l’intelligenza artificiale. Il terzo Report globale di MARCO sui nuovi consumatori 2024 rivela un contrasto sorprendente: il timore di perdere il lavoro da un lato e la previsione di vite più facili dall’altro, sottolineando il complesso affresco di sentimenti generato dall’intelligenza artificiale. L’indagine è stata condotta da dicembre 2023 a gennaio 2024 su un campione totale di 7.300 consumatori provenienti da 11 paesi (Brasile, Francia, Germania, Italia, Messico, Marocco, Portogallo, Sud Africa, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti) in collaborazione con CINT.
A differenza del sondaggio dell’anno precedente, questa edizione del Report globale di MARCO sui nuovi consumatori 2024 segna un cambiamento significativo introducendo indagini esaustive sull’intelligenza artificiale (AI). L’indagine dello scorso anno non ha approfondito le questioni relative all’intelligenza artificiale, rendendo i risultati di quest’anno un’esplorazione inedita dell’evoluzione dei sentimenti dei consumatori riguardo a questa tecnologia in rapido sviluppo.
I risultati sottolineano le preoccupazioni prevalenti tra i consumatori. Uno sconcertante 70% esprime apprensione riguardo al potenziale dell’intelligenza artificiale di creare pregiudizi e comportamenti sgraditi negli esseri umani e il 55% considera l’intelligenza artificiale una minaccia per l’umanità. In particolare Portogallo e Sudafrica esprimono la maggiore preoccupazione nei confronti dell’IA (78%). Ciò evidenzia dunque la necessità di uno sviluppo e di una diffusione responsabile dell’IA per affrontare anche gli aspetti etici.
“Sebbene l’intelligenza artificiale possa sembrare scoraggiante, la chiave sta nell’educazione e nella consapevolezza. Comprendere la tecnologia e le sue implicazioni dà potere agli individui e aiuta a demistificare la paura che circonda l’intelligenza artificiale. Man mano che andiamo avanti, la promozione di una cultura dell’istruzione sarà determinante per cogliere le opportunità che l’intelligenza artificiale offre per migliorare le nostre vite” sottolinea Didier Lagae, Fondatore di MARCO.
Mentre le industrie subiscono la trasformazione digitale, comprendere e affrontare queste preoccupazioni sarà fondamentale per promuovere un rapporto positivo tra tecnologia e forza lavoro.
Nonostante queste preoccupazioni, la maggioranza del 68% rimane ottimista riguardo al potenziale dell’intelligenza artificiale nel semplificare e migliorare la propria vita. In particolare, i brasiliani sono in cima alla lista (88%) come i più ottimisti, abbracciando il potere di trasformazione dell’intelligenza artificiale, mentre gli statunitensi appaiono come i più cauti (57%), riflettendo una maggiore riluttanza verso la tecnologia.
Per quanto riguarda gli strumenti di intelligenza artificiale più diffusi, la maggior parte dei consumatori (59%) ne riconosce il ruolo nella scrittura di testi, seguita dalla creazione/modifica di immagini (58%). Gli intervistati sono meno consapevoli dell’uso dell’IA nelle auto autonome (40%), nell’istruzione (43%), nel campo medico (37%), nell’agricoltura e nell’allevamento (19%), e anche meno (11%) citando altre applicazioni/usi. Queste cifre riflettono una crescente familiarità con il ruolo dell’intelligenza artificiale nelle attività quotidiane.
L’Italia ha dimostrato una minore consapevolezza delle applicazioni dell’intelligenza artificiale, in particolare nella creazione di immagini e nella scrittura di testi, con rispettivamente il 51% e il 50% degli intervistati che riconoscono questo aspetto, leggermente al di sotto delle medie globali del 58% e 59%.