In streaming e in rotazione radiofonica “Ho visto Nina volare”, una personale reinterpretazione piano e voce del celebre brano di Fabrizio De Andrè fatta da Lara Puglia
“Ho visto Nina volare” è una reinterpretazione piano e voce del famoso brano di Fabrizio De André realizzato in collaborazione con Ivano Fossati e tratto dall’album “Anime salve”. La scelta di realizzare una versione intima e personale di questo brano rappresenta un altro sguardo poetico sul mondo femminile che, dopo “Il Sogno di Maria”, si concentra su di un’altra giovane donna oggetto del desiderio forse dello stesso autore in età giovanile. Ricordi infantili ed emozioni adolescenziali in lotta tra innamoramento e frustrazione. Il pezzo è caratterizzato da un arrangiamento minimale eseguito dal vivo nello stesso concerto omaggio de Il sogno di Maria, ed è arricchito da una splendida introduzione al pianoforte di Luca Savazzi, musicista di grande intelligenza e sensibilità che vanta numerose collaborazioni con cantanti di estrazione jazz e pop.
Commenta Lara Puglai a proposito del brano: “Si tratta di un altro ritratto di giovane donna, innocente e pura, che si ritrova a diventare oggetto del desiderio di un giovane uomo, mentre viene rappresentata dondolante su di un’altalena simbolo di spensierata e gioiosa leggerezza. Fa da contraltare a questa effigie, un altro ricordo d’infanzia dell’autore legato ad una pratica contadina che nei suoi aspetti più grezzi e grossolani si contrappone alla delicatezza dell’immagine di Nina e risulta come una sorta di minaccia da parte di un mondo adulto, maschile, brutale. Il tema mi è parso profondamente attuale, purtroppo. Il sentirsi preda è una condizione che tutte le donne si trovano costrette a vivere fin dalla giovanissima età, uno status assolutamente indesiderato che gli uomini solo raramente riescono a comprendere ed allontanare. Amo immensamente questi testi così sfaccettati e ricchi nel lessico, perché mi permettono di sperimentare il gusto di ogni suono, ogni parola, ogni sillaba, sfruttando anche gli elementi non verbali che rappresentano uno straordinario valore aggiunto a quello semantico. La musica poi fa il resto, dando vita ad immagini e atmosfere così reali da sembrare vere”.