Livelli di uricemia più elevati al basale nei pazienti con una storia di gotta si associano ad un rischio più elevato di attacchi recidivanti e di ricoveri ospedalieri
Livelli di uricemia più elevati al basale nei pazienti con una storia di gotta si associano ad un rischio più elevato di attacchi recidivanti e di ricoveri ospedalieri correlati all’artropatia da cristalli. Queste le conclusioni di uno studio, pubblicato sotto forma di “comunicazione breve” sulla rivista Jama (1), che supportano l’impiego dei valori di uricemia al basale per valutare il rischio di recidive di malattia.
Lo studio in breve
I ricercatori hanno condotto questo studio su un campione di 3.613 pazienti con gotta identificati tramite la UK Biobank, di cui 1.773 avevano sperimentato l’insorgenza di malattia nel corso di un follow-up medio di 8,3 anni.
Dall’analisi, è emerso che un totale di 1.679 attacchi acuti di gotta (95%) si erano verificati in pazienti con una uricemia al basale pari o superiore a 6 mg/dL o superiore, mentre 1.731 attacchi di gotta (98%) si erano verificati in pazienti con una uricemia al basale pari o superiore a 5 mg/dL.
Le percentuali di esacerbazioni acute di gotta calcolate per 1.000 anni-persona sono aumentate in relazione ai livelli di uricemia al basale. Nello specifico, i tassi sono risultati pari, rispettivamente a:
• 10,6 per livelli di uricemia inferiori a 6 mg/dL
• 40,1 per livelli di uricemia compresi tra 6 e 6,9 mg/dL
• 82 per livelli di uricemia compresi tra 7 e 7.9 mg/dL
• 101,3, per livelli di uricemia compresi tra 8 e 8,9 mg/dL
• 125,3 per livelli di uricemia compresi tra 9 e 9,9 mg/dL
• 132,8 per livelli di uricemia pari o superiori a 10 mg/dL
Anche i tassi di ospedalizzazione per recidive di gotta, calcolati per 1.000 anni-persona, sono aumentati con i livelli di uricemia al basale. Nello specifico, in questo caso, i tassi sono risultati pari, rispettivamente a 0,18; 0,97; 1,8; 2,2; 6,7 e 9,7.
Ogni incremento di 1 mg/dL dei livelli di uricemia è risultato associato in modo significativo ad un aumento del 58% del rischio di riacutizzazione della gotta nell’arco di 10 anni in un modello corretto per la presenza di fattori confondenti. Inoltre, ogni incremento di 1 mg/dL di uricemia è risultato significativamente associato ad un aumento dell’87% del rischio di ospedalizzazione per gotta.
Implicazioni dello studio
“Nel complesso – scrivono gli autori dello studio – dai risultati ottenuti si evince che una singola misura dei livelli di uricemia è risultata associata al rischio di riacutizzazioni di gotta; questi eventi, nella quasi totalità dei casi, si sono verificati in persone con livelli di uricemia al basale superiori a 5 mg/dL o a 6 mg/dL”.
Per quanto riguarda i limiti metodologici del lavoro, i ricercatori hanno sottolineato che “i partecipanti alla UK Biobank si caratterizzano, in genere, per uno status socioeconomico migliore e per migliori condizioni di salute rispetto alla popolazione generale del Regno Unito”.
Inoltre, non è stato possibile misurare gli episodi di gotta acuta non trattati da personale medico. “Pertanto, questi dati potrebbero aver sottostimato il numero di attacchi acute di gotta nella coorte in studio”.
In un editoriale di accompagnamento al lavoro pubblicato (2), l’estensore del commento ha sottolineato che la popolazione dello studio era poco eterogenea, con un 99% dei pazienti che si sono definiti di etnia Caucasica.
Inoltre, i partecipanti alla UK Biobank presentavano livelli medi bassi di uricemia (6,9 mg/dL) e una bassa frequenza di comorbidità (come la malattia renale cronica di stadio 3 o superiore, presente solo nel 6,4% degli individui dello studio. Tutte queste limitazioni, pertanto, “…rendono questo campione di partecipanti scarsamente rappresentativo delle popolazioni con gotta più comunemente descritte”,
Ciò detto, nel complesso, aggiunge l’estensore dell’editoriale, “…lo studio aggiunge preziose prove epidemiologiche a sostegno della conduzione di nuovi studi clinici prospettici sulla gotta che verifichino il valore dell’uricemia come predittore clinico e come biomarcatore suscettibile di intervento clinico per guidare la prevenzione secondaria. Questi studi futuri dovrebbero essere progettati per testare le soglie di uricemia come target di trattamento e il loro effetto sugli outcome clinici significativi per i pazienti affetti da gotta”.
Bibliografia
1) McCormick N et al. Serum urate and recurrent gout. JAMA. 2024;331(5):417-424. Published online February 6, 2024. doi:10.1001/jama.2023.26640
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2) Gaffo AL. Serum urate and its association with gout flares. JAMA. 2024;331(5):393-394. Published online February 6, 2024. doi:10.1001/jama.2023.20110