Non una risposta immediata, ma “al momento giusto”: cambio di linea, da parte di Israele, rispetto alla risposta immediata dopo l’attacco con droni dell’Iran
Inizialmente, Israele aveva deciso di attaccare subito l’Iran in risposta all’attacco con droni della scorsa notte. Dopo una telefonata intercorsa però tra il primo ministro Benjamin Netanyahu con il presidente Usa Joe Biden, secondo fonti citate dal New York Times, Tel Aviv avrebbe deciso di posticipare la mossa, e per bocca del ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz si parla di risposta che potrebbe arrivare “al momento giusto“. Intanto, è durata meno di un’ora la riunione in videoconferenza del G7, convocato su richiesta della premier italiana Giorgia Meloni dopo il precipitare della situazione in Medio Oriente.
Alla riunione dei leader hanno partecipato anche i vertici dell’Unione europea con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Nel corso del vertice le autorità dell’Unione europea, per bocca dell’alto rappresentate Josep Borrell., hanno condannato con “massima fermezza gli attacchi iraniani di droni e missili contro Israele.
IL CAMBIO DI LINEA DI ISRAELE
Il fatto che Israele avrebbe reagito all’attacco iraniano era stato annunciato nelle scorse ore dalla Cnn, che aveva intervistato un funzionario israleliano, il quale aveva parlato di una reazione certa, da decidere però se violenta o più misurata. Poi nel corso del gabinetto di guerra convocato da Israele per il primo pomeriggio di oggi si sarebbe invece delineato un cambio di linea. Benchè ci fossero diverse voci per la reazione immediata, alla fine la decisione sembra essere stata quella di soprassedere sulla risposta immediata. In parte forse per l’appello di Biden, in parte forse alla luce del fatto che l’attacco con i droni è stato pressochè totalmente neutralizzato e non ci sono stati danni.
GANTZ: “ESIGEREMO UN PREZZO AL MOMENTO GIUSTO”
Queste le parole del ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz: “Costruiremo una coalizione regionale contro la minaccia dell’Iran ed esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene“. Gantz avrebbe aggiunto che “l’incidente non è finito” e che “l’alleanza strategica e il sistema di cooperazione regionale che abbiamo costruito devono essere rafforzati”. Israele, ha concluso, “non ha ancora portato a termine «i suoi compiti: il ritorno delle persone rapite e l’eliminazione delle minacce per gli abitanti del nord e del sud”.