Dal debutto nel 1999 ai Festival di Sanremo dei record, Amadeus lascia la Rai: finisce una storia d’amore durata venticinque anni
La storia d’amore tra Amadeus e la Rai è arrivata al capolinea. Con l’annuncio ufficiale fatto dal conduttore ai vertici dell’azienda si chiude un’era durata 25 anni. Mezzo secolo fatto di successi, ma anche pause di riflessione. Per poi concludersi con l’exploit di cinque Festival di Sanremo consecutivi che rimarranno nella storia.
Amadeus non rinnoverà il contratto in scadenza il prossimo 31 agosto, ma si butterà in nuove sfide professionali. E gli indizi puntano sul Nove. Discovery, da settimane, corteggia il professionista Rai e pare sia riuscita nell’intento di ‘rubarlo’ alla tv di Stato.
Proprio le ingerenze dei piani alti Rai avrebbero convinto Amadeus ad abbandonare la nave. Come riportato dal Corriere della Sera, per il capitolo pressioni non gradite, gli sarebbe stato proposto un pranzo di cortesia con Pino Insegno, l’inserimento Povia (in area Lega) nel cast dei cantanti in gara a Sanremo, quello di Hoara Borselli (area Fratelli d’Italia) come ospite alla kermesse. O ancora di avere Mogol (ancora Fdi) come direttore artistico.
“Così vai via. Non scherzare, no. Domani via, per favore no…”, cantava Claudio Baglioni in “Amore bello”. E, invece, è tutto vero.
LA NOTA UFFICIALE DELLA RAI
Oggi, nell’atteso incontro in vista della scadenza del suo contratto (il 31 agosto), il conduttore ha comunicato al dg Giampaolo Rossi la sua decisione di non rinnovare. Una scelta motivata dalla volontà di affrontare nuove sfide professionali.
Amadeus migrerà al Nove. D’altronde, da settimane è in corso un corteggiamento di Discovery di cui molti particolari sono stati resi noti. Tra questi il faraonico compenso di 100 milioni per 4 anni. La Rai ha confermato la separazione in una nota ufficiale: “È con rammarico che Rai prende atto della decisione di Amadeus di interrompere il rapporto di collaborazione con il Servizio Pubblico. Ma resta, forte, il senso di riconoscenza e di gratitudine per il percorso comune, costellato di grandi successi e di momenti che, come il Festival di Sanremo, sono entrati nella storia della Rai e del Paese”.
Poi i saluti ufficiali e la smentita di presunte pressioni: “Nell’augurare ad Amadeus buon lavoro, all’azienda resta la certezza di aver fatto ad Amadeus – proprio per la stima e la considerazione dovute alla sua professionalità – tutte le proposte possibili in termini economici ed editoriali, nella piena garanzia della massima libertà artistica“.
NEL 1999 L’ARRIVO IN RAI
A viale Mazzini, Amadeus arriva nel 1999, dopo anni di Festival Bar e altre esperienze su Italia 1 e Deejay Television con gli amici Fiorello e Claudio Cecchetto. Il debutto su Rai 2 con “Festa di classe”. Otto mesi dopo l’approdo su Rai1 e la guida di Domenica In.
Nel suo destino, però, ci sono i quiz e la fascia preserale. Nel 2000 eredita da Carlo Conti “In bocca al lupo” e – nello stesso anno – conduce “Quiz show” per due stagioni. Nel 2002 arriva il primo rinnovo di contratto. Amadeus passa alla conduzione di “Azzardo”, ma il format non convince e per Amedeo Umberto Rita Sebastiani arriva la prima svolta con “L’eredità”.
NEL 2006 IL RITORNO A MEDIASET
Nel 2006 il primo strappo e il ritorno di Amadeus a Mediaset. I risultati, però, non arrivano e il conduttore torna in Rai alla scadenza del contratto. È il 2009 e Amadeus torna per riconquistarsi un ruolo di spicco poco alla volta. All’inizio partecipa a programmi come “Altrimenti ci arrabbiamo” o “Tale e quale show”. Nel 2014 un nuovo snodo con “Reazione a catena – L’intesa vincente”. Qui gli ascolti convincono e arriva anche la prima conduzione de “L’anno che verrà”, lo show di Capodanno della Rai.
“I SOLITI IGNOTI”, “SANREMO” E “AFFARI TUORI”
Nel 2017, Amadeus conquista “I soliti ignoti” e “Ora o mai più”. La professionalità del 61enne viene premiata e nel 2020 inizia l’esperienza a Sanremo. E dal 2021 gli vengono affidati anche Arena Suzuki e Affari Tuoi (che in queste settimane sta sbancando gli ascolti). Quest’anno condurrà anche il concerto “Una. Nessuna. Centomila. In Arena”.