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Inchiesta “Pandora”: voto di scambio e corruzione in Sicilia, arrestato un sindaco

giussano

L’inchiesta ‘Pandora’ ha messo in luce accordi illeciti con la cosca dei Santapaola-Ercolano e conta 11 indagati. In manette il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando

Nuova inchiesta per mafia e corruzione in Sicilia. Oltre cento carabinieri del Comando provinciale di Catania stanno eseguendo una ordinanza di misura cautelare nella provincia etnea e in quella di Palermo nei confronti di undici indagati tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori. le accuse, a vario titolo, sono di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Nell’ambito della stessa indagine è stato sospeso dai pubblici uffici per un anno il vice presidente della Regione Siciliana Luca Sammartino, che è anche deputato regionale della Lega: è accusato di corruzione aggravata.

L’inchiesta, denominata ‘Pandora’, è coordinata dalla Dda di Catania e condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri del Comando provinciale etneo, e riguarda un periodo che va dal 2018 al 2021.
Fari su quelli che i carabinieri definiscono “accordi illeciti” tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa dei Santapaola-Ercolano.

SAMMARTINO: “SONO SERENO, EMERGERÀ MIA ESTRANEITÀ”

“Sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati”. Lo dice Luca Sammartino, politico catanese, vice presidente della Regione Siciliana, raggiunto da una misura cautelare interdittiva rispetto ai suoi incarichi nell’ambito dell’inchiesta ‘Pandora’ che ipotizza per lui il reato di corruzione aggravata.
“Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura – conclude -. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”.
Questa mattina, intanto, Sammartino ha rimesso l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione Siciliana. In una nota che lui stesso ha scritto al governatore Renato Schifani per dimettersi, parla di misura cautelare interdittiva “in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo“. E aggiunge: “Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui – aggiunge Sammartino, indagato per corruzione aggravata -. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio”.

IN MANETTE ANCHE IL SINDACO DI TREMESTIERI

L’inchiesta ‘Pandora’ sul voto di scambio politico-mafioso in provincia di Catania ha portato all’arresto, questa mattina, del sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, finito in carcere. L’amministratore, in carica dal 2015, è accusato di scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata. I carabinieri, che hanno condotto le indagini, parlano di “accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano”. Luci anche sulla “degenerazione affaristica” del Comune catanese, che sarebbe stata messa in atto da “funzionari infedeli” attraverso “corruttele per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici”.
Emerso inoltre, “nell’ambito di una strategia dei vertici comunali tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica”, un “accordo corruttivo” con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, finito ai domiciliari per istigazione alla corruzione, poi transitato tra i sostenitori del sindaco alle Amministrative del 2021.

Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri Etneo, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale. Un vantaggio che, secondo gli investigatori, avrebbe ottenuto “anche grazie all’intervento di Luca Sammartino, attuale vice presidente della Regione Siciliana che è stato sospeso per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici perché indagato con l’accusa di corruzione aggravata nell’ambito della stessa inchiesta. Sammartino, che all’epoca dei fatti era deputato regionale, era “principale referente politico” di Rando. In cambio dei favori ricevuti Ronsisvalle avrebbe promesso sostegno elettorale per le elezioni europee del 2019 nei confronti del candidato sostenuto da Sammartino in quella competizione elettorale.

FONTE: Agenzia di stampa Dire (www.dire.it).

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