Per il Pd il Ponte sullo Stretto è dannoso, inutile e irrealizzabile. Il ministro Salvini tira dritto: “Lavori entro l’estate”
Il ponte sullo Stretto è “incredibilmente fallimentare, un ecomostro irrealizzabile, non prioritario, pericoloso, inutile e folle. Va fermato subito”. Dopo i rilievi della commissione Via-Vas e la richiesta di 239 integrazioni documentali da parte del ministero dell’Ambiente, il Partito democratico passa all’incasso su un progetto “vecchio e mai aggiornato, non condiviso con territori e cittadini, che presenta violazioni di legge, non ha le caratteristiche di un progetto definitivo, è carente e molti documenti sono stati definiti in commissione vecchi e illeggibili”.
Non sono certo tenere le osservazioni della capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, del responsabile Economia del Pd, Antonio Misiani e della responsabile Ambiente, Annalisa Corrado, che stamattina insieme ai parlamentari Anthony Barbagallo, Nicola Irto e Franco Piro hanno convocato una conferenza stampa al Nazareno dal titolo ‘No al ponte sullo Stretto: un progetto sbagliato, anacronistico, dannoso e dispendioso‘. Sbagliato perché, ha sottolineato Piro, “forse si potrà realizzare, ma non è detto che si potrà utilizzare: lì il vento è spesso oltre i 110 km/h, avvicinandosi anche ai 200. Pensate a quanti giorni all’anno potrà rimanere chiuso a treni e tir”. Dispendioso perché, ha aggiunto Misiani, “brucia miliardi: va abbandonato, Salvini ne prenda atto e investiamo in progetti utili per il Paese i 13 miliardi che il Governo ha impegnato su questa iniziativa”.
Quello del ponte sullo Stretto, ha commentato Braga, “è stato un progetto riesumato che non ha mai superato il vaglio della valutazione ambientale strategica, presenta una serie di forzature e già adesso ha impatti gravissimi sul territorio, non è di certo la soluzione ai gravi problemi infrastrutturali del Mezzogiorno. Ci sono tutta una serie di criticità nel documento depositato dal Pd e che hanno trovato conferma nelle osservazioni presentate dalla commissione Via-Vas e avallate dallo stesso Governo tramite il ministro dell’Ambiente”. Un fondamento, ha evidenziato, “che nemmeno la protervia e l’arroganza di Salvini possono superare. È un progetto pericoloso e serve fare opposizione con tutti gli strumenti, compresi quelli all’interno dell’ambito di valutazione di impatto ambientale”.
Anche per Corrado si tratta di “un progetto incredibilmente fallimentare, inutile e dannoso. Questo ponte fa acqua da tutte le parti: non sta in piedi nemmeno il progetto, figuriamoci il ponte”.
Secondo la responsabile Ambiente della segreteria dem “non si parla poi della devastazione del territorio, dov’è in arrivo un’incredibile colata di cemento e distruzione di biodiversità preziosissima, soprattutto in un momento di crisi climatica. Un’opera da rigettare con tutte le forze a livello politico e tecnico ma anche di visione del Paese. Non si può pensare a oggetto giustapposto, un enorme giocattolone per l’ego di qualche politico che lo usa per fare propaganda senza pensare all’emorragia di fondi pubblici e agli echi di devastazione di questa follia. Un ecomostro irrealizzabile da fermare assolutamente”.
Pesanti le critiche che arrivano dagli esponenti dem del territorio. Per Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo dem in commissione Trasporti alla Camera, “questo progetto è vecchio e non in linea con i moderni termini progettuali. Le osservazioni presentate dal Pd venerdì scorso hanno trovato subito conferma, ieri la commissione Via-Vas ha inviato oltre 200 rilievi e diversi dei quali tengono conto delle nostre osservazioni. Sottolineo che la commissione non è un organismo di parte ma indipendente e che esercita una discrezionalità tecnica, quindi sono quantomeno inopportuni i commenti di Salvini che ha provato a derubricare il tutto alla normalità dicendo che tutto può rientrare in poche settimane.
Parliamo invece di giudizi perentori, come la carenza di documenti molto dei quali sono vecchi e illeggibili. Un giudizio negativo a tutto tondo che impone un vero stop e un fermo al percorso procedurale”. Tra le criticità, ha aggiunto il deputato siciliano, “il progetto non è stato adeguatamente aggiornato e mancano le caratteristiche specifiche di un progetto definitivo. Manca di ogni forma di partecipazione e dibattito pubblico previsto dalla legge, e un’altra violazione è che il progetto non è stato sottoposto a Vas. Con questa scorciatoia che Salvini e Meloni hanno intrapreso, il progetto del ponte andrà a sbattere”.
Anche Irto, segretario regionale del Pd in Calabria e capogruppo in commissione Trasporti al Senato, ha puntato il dito sulla “totale assenza di dibattito pubblico davanti a un’opera gigantesca e all’enorme arroganza politica e amministrativa di Salvini, che passa sulla testa delle competenze urbanistiche e di pianificazione territoriale che sono esclusive delle Regioni come se il ponte non dovesse annettersi ai piani infrastrutturali del territorio, buttando un’opera a terra senza la minima concertazione nemmeno con le amministrazioni comunali”. Il progetto del ponte “era già inutile e dannoso, ma oggi possiamo dire che è anche irrealizzabile. È solo una bandiera che Salvini vuole sventolare come pseudo risposta al Sud ma che non risponde ai bisogni veri del Meridione, dato che contestualmente sparisce il finanziamento all’alta velocità in Calabria proprio per collegarsi allo stretto. Si tratta di pura propaganda che con un lavoro straordinario del partito a tutti i livelli siamo riusciti a far emergere”, ha concluso Irto.
SALVINI TIRA DRITTO
“Vado avanti dritto. Conto che la società Stretto di Messina entro 30 giorni a seguire dia risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l’obiettivo è arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024“. Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini nel corso del suo intervento a un convegno promosso da Confcooperative.