Per affrontare il problema del sottopeso e al contempo frenare e invertire l’aumento dell’obesità è necessaria una transizione nutrizionale sana
Negli ultimi tre decenni il tasso globale dell’obesità è aumentato in misura sostanziale sia tra i giovani che tra gli adulti, mentre magrezza e sottopeso restano prevalenti nell’Asia meridionale e in alcune parti dell’Africa. Per affrontare il problema del sottopeso e al contempo frenare e invertire l’aumento dell’obesità è necessaria una transizione nutrizionale sana che migliori l’accesso ad alimenti sani e nutrienti, hanno concluso gli autori di uno studio pubblicato su Lancet.
«È molto preoccupante che l’epidemia di obesità, evidente tra gli adulti in gran parte del mondo nel 1990, si rifletta ora nei bambini e negli adolescenti in età scolare» ha affermato in un comunicato stampa uno degli autori, Majid Ezzati, professore di salute ambientale globale all’Imperial College di Londra. «Allo stesso tempo, centinaia di milioni di persone sono ancora colpite dalla denutrizione, soprattutto in alcune delle zone più povere del mondo. Per affrontare con successo entrambe le forme di malnutrizione, è fondamentale migliorare in modo significativo la disponibilità e l’accessibilità agli alimenti sani e nutrienti».
Nello studio, i ricercatori della NCD Risk Factor Collaboration hanno valutato 3.663 studi basati sulla popolazione che coinvolgevano 222 milioni di partecipanti dai 5 anni di età in avanti a livello globale. Hanno utilizzato un modello gerarchico bayesiano per determinare le tendenze dell’obesità e del sottopeso, sulla base dell’indice di massa corporea (BMI), tra il 1990 e il 2022 negli adulti con almeno 20 anni di età e i giovani di età compresa tra 5 e 19 anni.
Oltre un miliardo di persone obese nel mondo nel 2022
Hanno scoperto un aumento dei tassi di obesità globale:
- dal 4,8% al 14% tra gli uomini
- dall’8,8% al 18,5% tra le donne
- dall’1,7% al 6,9% tra le ragazze
- dal 2,1% al 9,3% tra i ragazzi
In particolare, negli Stati Uniti, i tassi di obesità durante il periodo di studio sono cresciuti:
- dal 4,7% al 10,1% tra i ragazzi
- dal 4,3% al 12,4% tra le ragazze
- dal 21,2% al 43,8% tra le donne
- dal 16,9% al 41,6% tra gli uomini
La prevalenza dell’obesità negli Stati Uniti si è classificata al 10° posto nel mondo per gli uomini nel 2022, al 22° per le ragazze, al 26° per i ragazzi e al 36° per le donne. Nel frattempo la percentuale globale di ragazze e ragazzi sottopeso è scesa rispettivamente dal 10,3% all’8,2% e dal 16,7% al 10,8%.
Lo studio ha stimato che nel 2022 erano affetti da obesità 880 milioni di adulti (504 milioni di donne e 374 milioni di uomini) rispetto ai 195 milioni del 1990. Mettendo insieme giovani e adulti, nel 2022 erano oltre 1 miliardo le persone obese.
Cos’è cambiato in trent’anni
Come sottolineato dai ricercatori, i risultati mostrano tre importanti transizioni globali nel sottopeso e nell’obesità dal 1990. In primo luogo, la prevalenza combinata di queste forme di malnutrizione è aumentata nella maggior parte dei paesi, con l’eccezione dei paesi del sud e del sud-est asiatico e, per alcuni gruppi di età e sesso, nell’Africa sub-sahariana.
In secondo luogo, le riduzioni del doppio onere (sottopeso e obesità) sono state in gran parte determinate dal calo della prevalenza del sottopeso, mentre gli aumenti sono stati guidati dall’aumento dell’obesità, portando a una transizione dalla dominanza del sottopeso alla dominanza dell’obesità in molti paesi. L’aumento del doppio onere è stato maggiore in alcuni paesi a basso e medio reddito (in particolare quelli della Polinesia e della Micronesia, dei Caraibi, del Medio Oriente e del Nord Africa) e in nuovi paesi ad alto reddito come il Cile, e per gli uomini nell’Europa centrale. Questi paesi hanno ora una maggiore prevalenza di obesità rispetto ai paesi industrializzati ad alto reddito.
Infine, la transizione verso l’obesità era già evidente negli adulti nel 1990 in gran parte del mondo e da allora si è diffusa nei bambini e negli adolescenti in età scolare.
«Questi risultati evidenziano una necessità urgente di prevenire l’obesità, sostenere la perdita di peso e ridurre il rischio di malattie nei soggetti obesi» hanno evidenziato gli autori. «La prevenzione e la gestione sono particolarmente importanti perché l’età di insorgenza dell’obesità è diminuita, il che aumenta la durata dell’esposizione».
Nonostante alcune limitazioni dell’analisi, tra cui il fatto che per alcuni paesi erano disponibili meno dati rispetto ad altri e che il BMI è una misura imperfetta dell’entità e della distribuzione del grasso corporeo, «questo studio evidenzia l’importanza di prevenire e gestire l’obesità dalla prima infanzia all’età adulta, attraverso la dieta, l’attività fisica e cure adeguate, secondo necessità» ha osservato nel comunicato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
«Tornare sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione dell’obesità richiederà il lavoro dei governi e delle comunità, supportati dalle politiche dell’OMS e delle agenzie nazionali di sanità pubblica basate sull’evidenza» ha commentato.
Referenze
NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC). Worldwide trends in underweight and obesity from 1990 to 2022: a pooled analysis of 3663 population-representative studies with 222 million children, adolescents, and adults. Lancet. 2024 Feb 29:S0140-6736(23)02750-2.