Più niacina nella dieta correlata a minor rischio di Bpco


Una maggiore assunzione di niacina nella dieta (una delle tre forme del complesso vitaminico PP o B3) è correlata a una minore prevalenza di BPCO negli adulti

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Una maggiore assunzione di niacina nella dieta (una delle tre forme del complesso vitaminico PP o B3) è correlata a una minore prevalenza di BPCO negli adulti, con un effetto protettivo che si intensifica con l’aumento del consumo di niacina. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Scientific Reports.

Razionale e obiettivo dello studio
Le vitamine sono componenti cruciali dei normali processi fisiologici. Ad esempio, le vitamine B3, C, E e D riducono efficacemente lo stress ossidativo limitando la perossidazione lipidica, la carbonilazione delle proteine e la glicazione dei prodotti finali. Allo stesso modo, diverse vitamine sono associate a proprietà antiossidanti che supportano i processi di riparazione cellulare e attenuano le risposte infiammatorie.

La niacina, altrimenti nota come vitamina B3, si trova in diversi prodotti alimentari, tra cui carne, pesce e noci. È coinvolta in numerosi processi cellulari, tra cui il metabolismo, la riparazione del DNA e il funzionamento del sistema nervoso.

Studi precedenti hanno rilevato che la niacina e altri nutrienti come la vitamina A, le fibre, i carboidrati, le proteine, la riboflavina e la vitamina C sono associati ad una riduzione della gravità dei danni nei pazienti con BPCO. Tuttavia, pochi studi hanno analizzato il ruolo della niacina nella BPCO.

DI qui il nuovo studio, che si proposto di approfondire la relazione esistente tra l’assunzione di niacina con la dieta e la prevalenza e l’incidenza della BPCO nella popolazione adulta degli Stati Uniti, utilizzando i dati del National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) dal 2003 al 2018.

Disegno dello studio e risultati principali
Le informazioni sulla dieta sono state ottenute grazie alla compilazione, da parte dei partecipanti allo studio, di due questionari sulle abitudini alimentari a distanza di tre o dieci giorni. Le risposte dei partecipanti a questi questionari sono state utilizzate per determinare l’assunzione di niacina, energia, alcol e macronutrienti.

I partecipanti allo studio erano considerati affetti da BPCO se autoriferivano una diagnosi medica di malattia, se presentavano un rapporto FEV1/FVC inferiore a 0,7, o se avevano più di 40 anni, con una storia di fumo o di bronchite cronica, ed erano in trattamento con alcuni farmaci, tra cui gli inibitori selettivi della fosfodiesterasi-4, gli stabilizzatori dei mastociti, i modificatori dei leucotrieni e i corticosteroidi inalatori.

Oltre ai dati sull’assunzione di niacina, i ricercatori hanno registrato anche alcuni dati demografici relativi a sesso, età, BMI, etnia, reddito familiare, livello di istruzione, status di fumatore, abitudine al consumo di alcol e storia di diabete o ipertensione. Sono stati inoltre raccolti campioni di sangue per la misurazione della glicemia al basale.

Dopo aver escluso dalla valutazione gli individui per mancanza di dati sulla BPCO, sull’assunzione di niacina nella dieta e sui dati demografici, i ricercatori hanno focalizzato la loro analisi su 7.055 partecipanti allo studio, 243 dei quali affetti da BPCO. E’ emerso, allora, che i partecipanti allo studio con BPCO avevano maggiori probabilità di essere anziani, con un’età media di 60,8 anni rispetto ai 46,7 anni del gruppo non affetto da malattia.  Anche il tenore di vita più basso,  la maggiore incidenza di fumo e di consumo di alcol, il diabete e l’ipertensione sono stati riportati più frequentemente nel gruppo degli individui affetti da BPCO.

I partecipanti allo studio che hanno riferito un’assunzione di niacina più elevata presentavano un rischio significativamente inferiore di BPCO rispetto a quelli con un’assunzione più bassa. Infatti, è stata osservata una chiara relazione dose-risposta tra l’assunzione di niacina con la dieta e la prevalenza di BPCO, in cui livelli crescenti di assunzione di niacina con la dieta sono stati associati ad una consistente riduzione della prevalenza di BPCO.

Da ultimo, l’effetto protettivo dell’assunzione di niacina con la dieta sull’incidenza della BPCO è risultato indipendente dall’età, dal reddito, dall’abitudine al fumo, dall’assunzione abituale di alcol, dallo stato civile, dall’etnia, nonché dalla presenza di ipertensione e diabete.

Riassumendo
In conclusione, lo studio ha individuato l’esistenza di una relazione dose-risposta tra l’assunzione di niacina con la dieta e la prevalenza della BPCO, utilizzando un campione rappresentativo di adulti residenti negli Stati Uniti.

La niacina può attenuare lo stress ossidativo nella BPCO migliorando la capacità antiossidante degli antiossidanti endogeni ed esogeni, riducendo così l’infiammazione delle vie aeree e migliorando la funzione polmonare.

Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi precisi con cui l’assunzione di niacina influisce sulla BPCO.

Bibliografia
Li WW et al. Association of dietary niacin intake with the prevalence and incidence of chronic obstructive pulmonary disease. Sci Rep 14, 2863 (2024). https://doi.org/10.1038/s41598-024-53387-4
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