La storia di Carla Baffi, in Thailandia in attesa della vaginoplastica


La storia dell’ex poliziotto, ora attrice, Carla Baffi. Mercoledì la vaginoplastica in Thailandia: “È un momento che aspetto da quasi cinquant’anni”

carla baffi

È atterrata a Bangkok, in Thailandia, dove mercoledì prossimo si sottoporrà ad un intervento di vaginoplastica. Diventare donna è il desiderio di una vita, rimandato per lunghi anni. Perché la sua è una storia complessa e travagliata, a tratti molto dolorosa. “Solo alla fine del mio percorso mi sentirò completa”, aveva dichiarato in una lunga intervista rilasciata alla Dire nel 2022. E questo momento per lei è finalmente arrivato. Volterà di nuovo pagina, come più volte ha fatto nella sua vita, con il sorriso aperto e sincero ma con un profondo e incolmabile dolore nel cuore, di quelli che non permettono vie d’uscita. Alcune ferite si possono curare, altre sono impossibili da rimarginare. L’importante però è ripartire, nonostante tutto, con entusiasmo e nuovi obiettivi. E questo Carla Baffi, nata a Roma come Enzo Giagoni 59 anni fa, lo sa bene.

LA STORIA DI CARLA BAFFI

Adottata all’età di due anni, ha perso la mamma adottiva ma poi ha ritrovato quella biologica, Teresa, che oggi ha 93 anni. Ex poliziotto, con trent’anni di carriera, ha avuto quattro storie d’amore con altrettante donne, a cui non ha mai nascosto la sua parte più femminile; ma una, la più importante, è stata quella con Patrizia, madre della sua seconda figlia, Morgana. Una storia dall’epilogo crudele: entrambe persero la vita a bordo dell’automobile sulla quale viaggiavano quando l’alluvione Cleopatra nel 2013 si abbatté come una furia sulla Sardegna, dove la famiglia si era trasferita.

Cinque anni dopo Enzo, nel frattempo già due volte nonno, decide di intraprendere il percorso di transizione. Ma non è stato il trauma a spingerlo in quella direzione: “Già all’età di 7 anni avevo la certezza di non essere quel bambino che vedevo allo specchio”, aveva detto sempre alla Dire.

L’INTERVENTO DI VAGINOPLASTICA

Carla si è rimboccata le maniche in questi anni, per reinventarsi: si è riavvicinata ad una sua passione, il teatro, ed è diventata attrice; ha lavorato nell’ambito del turismo e della ristorazione e, di recente, si è candidata nella lista +Europa in Gallura a sostegno di Renato Soru alle ultime elezioni regionali in Sardegna. Lo scorso anno, poi, il raggiungimento di un primo obiettivo importante, quando ha ottenuto la carta d’identità con il cambio di nome e di sesso. “Ora avanti verso l’ultimo traguardo”, aveva detto. E l’ultimo passo Carla lo sta per compiere. “Mercoledì prossimo, 24 aprile, mi sottoporrò qui in Thailandia all’intervento chirurgico di vaginoplastica, ovvero la riassegnazione del sesso- racconta felice alla Dire- È un momento che aspetto da quasi cinquant’anni, finalmente il mio corpo rispecchierà la mia anima di donna. In molte mi chiedono se sono preoccupata, ma la mia è un’ansia da emozione. Non vedo l’ora di iniziare”.

Carla già da domani sarà sottoposta in ospedale alle prime visite prima dell’intervento. La convalescenza durerà un mese. A condividere la stessa esperienza saranno anche due sue amiche, partite insieme a lei per Bangkok con lo stesso scopo, o meglio con il loro “sogno più grande”: diventare completamente donne. “Ho potuto intraprendere e attivare il mio percorso- fa sapere Carla alla Dire- grazie ad una fondazione filantropica importante che si chiama TNI (Transgender Network Italy), creata da una mia amica e dalla sua compagna per supportare, dall’inizio alla fine, le ragazze che vogliono intraprendere questo difficile percorso. Molte di loro si sentono veramente abbandonate e in TNI, realtà che prima non esisteva in Italia, hanno trovato un’isola felice che le aiuta a realizzare il loro sogno. La Fondazione si è occupata di tutto, io mi sono limitata a firmare una procura. Sono davvero riconoscente”.

VAGINOPLASTICA, PERCHÉ IN THAILANDIA

Ma perché operarsi proprio in Thailandia? “I medici thailandesi sono riconosciuti come i migliori al mondo per questo tipo di intervento– risponde infine Carla- In Italia poi è tutto molto più complicato, soprattutto per via delle lunghe attese. Per me sono stati necessari degli incastri sia economici sia logistici, ma alla fine ce l’ho fatta. Sono molto felice ed emozionata, anche di convivere con altre ragazze questa esperienza. Andrà tutto bene, ne sono certa“.