Tumore al polmone in stadio avanzato: i dati dello studio FLAURA2


Tumore del polmone avanzato EGFR-mutato: secondo i dati dello studio FLAURA2, con osimertinib più la chemioterapia trend di miglioramento della sopravvivenza globale

Carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico: maggiore sopravvivenza con la triplice terapia in presenza di mutazioni ad alto rischio

I risultati dello studio di fase 3 FLAURA2 dimostrano che osimertinib in combinazione con la chemioterapia è in grado di offrire un beneficio clinico coerente con gli outcome post-progressione di malattia nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico che presentano mutazioni del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR-mutato). A un follow up di 2 anni, si è osservato inoltre un andamento favorevole nel miglioramento della sopravvivenza globale (OS). Questi risultati sono stati presentati durante lo European Lung Cancer Congress (ELCC) 2024 che si è svolto recentemente a Praga.

Questi dati fanno seguito alla presentazione dei risultati relativi all’endpoint primario, avvenuta lo scorso anno all’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC) World Conference on Lung Cancer (WCLC) 2023, e alla pubblicazione dello studio sul New England Journal of Medicine; tali risultati hanno mostrato come osimertinib con l’aggiunta della chemioterapia sia in grado di offrire un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (PFS). A febbraio 2024, sulla base di questi risultati, il trattamento con osimertinib più la chemioterapia è stato approvato negli Stati Uniti con una procedura di revisione prioritaria da parte della Food and drug administration.

L’analisi ad interim dell’OS (con una maturità dei dati del 41%) ha mostrato un andamento favorevole per il braccio per il braccio trattato con osimertinib più la chemioterapia (HR 0,75; IC al 95% 0,57-0,97), con risultati coerenti nei vari sottogruppi considerati, che comprendono sesso, etnia, tipo di mutazione di EGFR, età alla diagnosi, storia di tabagismo, performance status e tipo di metastasi al sistema nervoso centrale (SNC) al basale. In questa analisi, i dati di OS non hanno raggiunto la significatività statistica e continueranno ad essere analizzati e rilasciati nell’analisi finale come endpoint secondario chiave.

Osimertinib in combinazione con chemioterapia ha dimostrato inoltre un beneficio clinico consistente negli endpoint post-progressione pre-specificati: il tempo al primo trattamento successivo (TFST; HR 0,73; IC al 95% 0,56-0,94), tempo alla seconda progressione di malattia (PFS2; HR 0,70; IC al 95% 0,52-0,93) e tempo al secondo trattamento successivo (TSST; HR 0,69; IC al 95% 0,51-0,93).

«Nel 2023, in Italia, sono stati stimati circa 44mila nuovi casi di tumore del polmone», ha affermato Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano e Presidente dell’AIOT (Associazione Italiana di Oncologia Toracica). «Purtroppo l’80% delle diagnosi avviene in fase avanzata, da qui l’importanza di opzioni terapeutiche sempre più efficaci per questi pazienti. È incoraggiante il miglioramento dei risultati post-progressione con l’aggiunta della chemioterapia allo standard di cura in prima linea rappresentato da osimertinib, evidenziato nello studio FLAURA2. Ed è particolarmente confortante l’andamento coerente e favorevole della sopravvivenza globale osservato con un follow-up a 2 anni. Questi risultati rafforzano l’efficacia già dimostrata da osimertinib in monoterapia con lo studio FLAURA e attestano ulteriormente l’importanza di questa opzione terapeutica».

Ulteriori risultati
Al congresso europeo sono state presentate anche ulteriori analisi relative alla sicurezza dello studio FLAURA2. I risultati hanno mostrato che la frequenza e la gravità degli eventi avversi erano maggiori all’avvio dei primi cicli di chemioterapia aggiunta ad osimertinib e si riducevano nel tempo durante il periodo di mantenimento. I risultati di sicurezza e i tassi di interruzione definitiva per eventi avversi sono stati coerenti con il profilo di sicurezza già noto dei trattamenti e non sono stati riportati nuovi segnali di sicurezza.

All’ELCC è stata presentata anche un’analisi sugli outcome riportati dai pazienti (PROs) dello studio FLAURA2. I risultati hanno mostrato un andamento positivo verso un miglioramento della qualità di vita correlata alla salute (HRQoL) e al miglioramento di numerosi sintomi in seguito all’aggiunta della chemioterapia a osimertinib. I sintomi comprendevano dispnea (respiro corto o affanno), dolore al petto e tosse. Ogni eventuale decremento della HRQoL derivata dall’aggiunta di chemioterapia a osimertinib non è risultata clinicamente significativa ed è stata temporanea, risolvendosi al termine del trattamento chemioterapico.

Presente e futuro di osimertinib
Osimertinib è approvato come monoterapia in più di 100 Paesi tra cui Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Giappone. Le indicazioni approvate includono il trattamento di prima linea dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico EGFR-mutato, tumore del polmone non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico portatore della mutazione T790M di EGFR e per il trattamento adiuvante del tumore del polmone non a piccole cellule EGFR-mutato negli stadi precoci di malattia. In numerosi Paesi sono in corso le richieste regolatorie sulla base dei risultati dello studio FLAURA2.

Osimertinib è attualmente in fase di sperimentazione anche nel setting neoadiuvante nello studio di fase 3 NeoADAURA i cui risultati sono attesi nel corso dell’anno, e nel setting iniziale adiuvante resecabile nello studio di fase 3 ADAURA2. Ognuno di questi studi di fase 3 serve a confermare il beneficio comprovato di osimertinib nel setting iniziale.