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Bronchiettasie più gravi con la colonizzazione da H. influenzae

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In pazienti affetti da bronchiettasie, la colonizzazione da H. influenzae espone a rischi maggiori di malattia più grave ed una maggiore incidenza di esacerbazioni lievi

In pazienti affetti da bronchiettasie, la colonizzazione da H. influenzae espone a rischi maggiori di malattia più grave ed una maggiore incidenza di esacerbazioni lievi. Queste le conclusioni principali di uno studio recentemente pubblicato su BMC Pulmonary Medicine.

Razionale e obiettivi dello studio
Le specie batteriche colonizzatrici predominanti nelle bronchiectasie sono, notoriamente,  Pseudomonas aeruginosa e Haemophilus influenzae, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. La composizione del microbioma mostra variazioni regionali: P. aeruginosa è la specie più diffusa negli Usa, mentre in Europa prevale H. influenzae. Entrambi i batteri possono formare biofilm che li proteggono dal sistema immunitario dell’organismo o riducono l’apporto sistemico di antibiotici, aumentando la resistenza agli antibiotici e provocando una risposta infiammatoria che porta a danni ulteriori a carico delle vie aeree, creando così un circolo vizioso.

H. influenzae è stato ripetutamente identificato in colture di pazienti stabili affetti da Bpco con bronchiettasie. I pazienti con colonizzazione batterica da H. influenzae presentano un aumento dell’infiammazione e dell’attività della malattia.

Tenendo presente che sia le bronchiectasie sia la Bpco sono malattie respiratorie di natura cronica, gli autori del nuovo studio hanno ipotizzato che la colonizzazione da H. influenzae potesse avere un’importanza clinica.

Fino ad ora, nonostante la prevalenza elevata di H. influenzae nelle bronchiectasie in alcune regioni, non era ancora ben noto l’impatto clinico di questa colonizzazione batterica. Di qui il nuovo studio, che si è proposto l’obiettivo di valutare gli effetti della colonizzazione da H. influenzae sulle caratteristiche e sugli outcome clinici dei pazienti con diagnosi di bronchiettasie.

Disegno dello studio
I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte retrospettivo monocentrico per esplorare gli effetti della colonizzazione da H. influenzae nei pazienti con diagnosi di bronchiettasie tra aprile 2003 e maggio 2021 in Corea del Sud.  Gli outcome di interesse comprendevano il grado di esacerbazione della bronchiettasia, la funzionalità polmonare e la mortalità per tutte le cause.

La gravità della bronchiettasia è stata misurata con l’indice di gravità della bronchiettasia. Per esacerbazione lieve della bronchiettasia si intendeva la necessità di prescrizione ambulatoriale di antibiotici per via orale, mentre per esacerbazione grave si intendeva un peggioramento del decorso della malattia e l’ospedalizzazione o l’embolizzazione.

Sono stati inclusi nello studio 4.453 adulti con diagnosi di bronchiettasie e risultati di coltura dell’espettorato e tomografia computerizzata.

Dopo incrocio dei dati in base al propensity score, sono stati identificati 78 pazienti colonizzati da H. influenzae e 154 pazienti non colonizzati da questo batterio. L’età mediana dei pazienti era di 59 anni (IQR: 51-66) e la maggior parte dei pazienti erano donne (58,6%). Le comorbidità più comuni erano rappresentate da una precedente infezione da tubercolosi (34,4%), ipertensione (21,6%) e malattia polmonare ostruttiva cronica (19,1%).

Risultati principali
Rispetto ai pazienti non colonizzati, quelli colonizzati da H. influenzae mostravano punteggi di gravità significativamente più elevati (mediana: 6 [IQR, 4-8] vs 4 [IQR: 2-7]; P =0,002), esacerbazioni più frequenti (40,6% vs 18,6%; P =0,002) e maggiore coinvolgimento radiografico (52,5% vs 37,2%; P =0,045). Inoltre, i pazienti colonizzati da H. influenzae hanno mostrato un tempo significativamente ridotto ad un episodio di esacerbazione qualsiasi ( log-rank test, P <0,001) e ad un episodio di esacerbazione lieve (log-rank test, P =0,01) rispetto al tempo ad un episodio di esacerbazione grave (log-rank test, P =0,51).

Dopo analisi multivariata aggiustata per la presenza di diversi fattori confondenti, i ricercatori hanno identificato alcuni fattori significativamente associati alla manifestazione di episodi lievi di esacerbazione di bronchiettasie.

Nello specifico, i fattori in questione erano i seguenti:
– Colonizzazione da H. influenzae (rapporto tassi di incidenza [IRR]: 1.54; IC95%: 1,06-2,24; P =0,023)
– Colonizzazione da Pseudomonas aeruginosa (IRR aggiustato: 1,70; IC95%: 1,12-2,56; P =0,012)
– Asma (aIRR: 1,77; IC95%: 1,10-2,85; P =0,019)
– Coinvolgimento di più di tre lobi (aIRR: 1,72; IC95%: 1,14-2,57; P =0,009)

Invece, le variazioni basali e annuali della funzionalità polmonare e della sopravvivenza sono risultate simili tra i pazienti colonizzati e quelli non colonizzati da H. influenzae.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici intrinseci dello studio, il disegno retrospettivo, l’esclusione dei pazienti dei quali non erano disponibili campioni di espettorato, la bassa percentuale di rilevamento di H. influenzae e la mancanza di dati sull’effetto dell’impiego di corticosteroidi per via inalatoria.

Ciò detto, “…Considerando che H. influenzae spesso non viene coltivato durante gli episodi di esacerbazione della malattia, questo studio suggerisce l’importanza di condurre uno studio colturale per acquisire informazioni sulla colonizzazione nel trattamento iniziale dei pazienti con bronchiettasie – hanno osservato i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.

Bibliografia
Yang S-H et al. Understanding the effects of Haemophilus influenzae colonization on bronchiectasis: a retrospective cohort study. BMC Pulm Med. Published online January 2, 2024. doi:10.1186/s12890-023-02823-8
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