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Diana Chiarin in libreria con “Le sirene della notte”

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“Le sirene della notte” è l’opera prima di Diana Chiarin, un romanzo senza filtri e tuttavia lieve; una scrittura che cattura, con grazia e ironia, un amore fragile

“Inamabile. Inadeguata. Indegna.” È così che si sente la protagonista di questo romanzo.

La prima mutilazione l’ha subita appena nata e ha colpito il suo nome, che da Denise è stato decurtato in Denis dall’impiegato dell’anagrafe. Poi è stata la volta dello stomaco, e dei troppi centimetri di pelle da ricucire.

Denis è di Mestre, e come la sua città – stretta tra la nobildonna Venezia e l’operaia Marghera – stenta a definire la propria identità. Pur essendo vegana, lavora di notte in un ingrosso di pesce, perché detesta la gente, la falsità, i corporativismi. Trova gli uomini eccessivamente basici, le donne ipocrite e invadenti.

Tra le poche persone a cui vuole bene c’è Anastasia, nata Angel, una transessuale anche lei cittadina della notte, che sulla scelta di non operarsi basa la sua vita tormentata e al tempo stesso gioiosa. Denis diventa la sua migliore amica, ma le cose si complicano quando un giorno Anastasia si presenta a un appuntamento nelle vesti di Angel – e tra queste due creature anfibie nasce qualcosa che dovrà mantenersi in equilibrio sul filo sottile dei sentimenti.

Le sirene della notte è l’opera prima di Diana Chiarin, un romanzo senza filtri e tuttavia lieve; una scrittura che cattura, con grazia e ironia, lo scintillio malinconico di un amore fragile.

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