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Rischio di comorbilità cardiovascolari più alto nel periodo di diagnosi reumatologica

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Malattie reumatiche: il rischio di comorbilità cardiovascolari si innalza nel periodo immediatamente precedente o successivo alla diagnosi iniziale di malattia reumatologica

Il rischio di comorbilità CV è più elevato nel periodo immediatamente precedente o successivo alla diagnosi iniziale di malattia reumatologica. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su Seminars in Arthritis and Rheumatism.

Razionale e disegno dello studio
“Alcuni fattori di rischio CV tradizionali possono essere più comuni in alcune malattie reumatiche – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio -; tuttavia, il rischio di comorbidità CV non è completamente spiegato dai fattori di rischio CV tradizionali”.

“Gli studi  – continuano i ricercatori – suggeriscono che il rischio di alcune malattie CV, in presenza di artrite reumatoide (AR) e di lupus eritematoso sistemico (LES), è elevato anche prima della diagnosi di malattia reumatologica. Tuttavia, la maggior parte degli studi non fornisce informazioni sulla relazione temporale tra lo sviluppo di comorbidità CV e la diagnosi di malattia reumatica”.

Al fine di chiarire i rischi di comorbidità CV nei pazienti con malattie reumatiche e quando è probabile che si presentino, gli autori del nuovo studio hanno analizzato i dati di FinnGen, un registro sanitario nazionale in Finlandia, prendendo in considerazione le cartelle cliniche di 321.302 pazienti con diagnosi di malattie reumatiche o CV tra gennaio 2000 e dicembre 2014. Ogni caso di malattia reumatica è stato abbinato a 20 controlli selezionati a caso. I ricercatori hanno utilizzato la regressione logistica, aggiustata per età e sesso, per calcolare gli odds ratio di insorgenza di malattie CV.

Le malattie reumatiche incluse nella coorte erano le seguenti: AR sieropositiva e sieronegativa; spondiloartrite anchilosante (SA), artrite psoriasica (PsA), sindrome di Sjögren primaria, LES e gotta.
Le comorbidità CV di interesse sono state le seguenti: eventi coronarici maggiori, insufficienza cardiaca cronica, fibrillazione o flutter atriale, cardiopatia valvolare, tromboembolie venose e ictus ischemico.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che il risk ratio (RR) per qualsiasi comorbilità CV variava da 1,14 (IC95%: 1,02-1,26) tra i pazienti con PsA, a 2,05 (IC95%: 1,67-2,52) in quelli con LES.

I pazienti con LES e gotta hanno dimostrato un rischio più che raddoppiato di scompenso cardiaco cronico, malattie cardiache valvolari e tromboembolie venose, mentre il LES è risultato associato ad un rischio relativo di ictus pari a 2,08 (IC95%: 1,2-3,61).

Al contempo, i rischi di comorbilità CV prima e dopo la diagnosi di malattia reumatica sono risultati “piuttosto simili” nel complesso, ma più elevati entro 1 anno dalla diagnosi di AR, PsA, sindrome di Sjögren primaria e LES.
Tra i pazienti con gotta, gli OR per qualsiasi comorbidità cardiovascolare erano “decisamente elevati” fino a 10 anni prima della diagnosi di gotta e fino ad un anno dopo.
Gli OR per qualsiasi comorbidità CV, inoltre, sino risultati più elevati entro 5 anni dalla diagnosi di SA.

Riassumendo
“Nel complesso – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro – I risultati dello studio evidenziano l’aumento del rischio di comorbilità CV in tutte le malattie reumatiche sin dalle prime fasi del decorso della malattia reumatica e incoraggiano a considerare le malattie reumatiche come un fattore di rischio indipendente per le malattie CV”.

“Inoltre – aggiungono – occorre prestare attenzione all’elevato rischio di tromboembolismo venoso in tutti i pazienti affetti da una patologia reumatica”.

Bibliografia
Aaramaa H, et al. Risk of cardiovascular comorbidities before and after the onset of rheumatic diseasesSemin Arth Rheum. 2024;doi:10.1016/j.seminarthrit.2024.152382.
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